Nola. È la domenica della ballata dei Gigli e gli alberghi sono pieni. Qualcuno racconta che per non rinunciare ad assistere allo spettacolo in tanti hanno dovuto...
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Tutti insieme dunque questa mattina intorno ai Gigli ed alla Barca che arriveranno a Piazza Duomo, salotto cittadino, per allinearsi intorno al suo perimetro in attesa di ricevere la benedizione del vescovo di Nola, Francesco Marino, che presiederà per la prima volta la solenne cerimonia, lui arrivato da Avellino all'inizio di quest'anno. Nove macchine da festa, ciascuna legata al nome di una corporazione artigiana, che balleranno secondo un copione che non c'è bisogno di imparare perché é scritto nei cromosomi di ogni nolano. Venticinque metri di altezza e più o meno altrettanti quintali anche di peso si muoveranno al ritmo di una marcia i cui tempi sono scanditi dai passi dei «cullatori» e da quelli di una musica tipica che a Nola sa di brividi, emozione e passione.
La domenica della ballata comincerà di buon'ora ma, c'è da giurarlo, non terminerà con il finire del giorno. A mezzanotte sarà ancora piena festa e la nottata trascorrerà tra giravolte ed applausi fino a che anche l'ultimo degli 8 Gigli e la Barca non avrà compiuto il percorso della processione pomeridiana stabilito da una tradizione che, negli stretti vicoli del centro antico, detta anche le regole di una competizione dove le varie «paranze» cercheranno di dare il meglio di sé. È la cosiddetta girata di Caparossa e quella delle Carceri, via San Felice ed vicolo di Piciocchi. Imponente l'organizzazione messa in piedi per garantire sicurezza ad uno spettacolo cui oggi assisterà, ospite del sindaco Geremia Biancardi, anche il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio. Dopo i fatti di Torino l'allerta é massima e la manifestazione che, si stima, attirerà decine di migliaia di persone, sarà guardata a vista da uno spiegamento massiccio forze dell'ordine che vigilerà per prevenire incidenti e disordini. Con la folla che si riverserà in città e con la psicosi collettiva da attentati perfino lo sconsiderato gesto di un folle potrebbe scatenare il finimondo. E così sono scattate le contromisure. Dagli appelli ai divieti ad usare il vetro, all'interdizione dei carrettini degli ambulanti. Dall'installazione di telecamere lungo il percorso interessato dal passaggio dei Gigli allo spiegamento massiccio di forze dell'ordine che, a cominciare dalla polizia, dai carabinieri, dalla guardia di finanza, dalla polizia locale fino ai volontari di protezione civile terranno d'occhio la città. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino