Per la prima volta la Cumana e la Circumflegrea ha garantita la mobilità dei cittadini per tutta la notte tra San Silvestro e il primo dell’anno sulle tratte...
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«Molti si lamentano – dice De Gregorio - che la Circumvesuviana è restata chiusa o che la Cumana non arriva sino a Pozzuoli. Tutto giusto, a regime, un domani, si dovrà tenere tutto aperto. Lavoriamo in questa direzione. Ma questa è, ripeto, una prima volta. Una cosa storica. E ci costa già tanto e non è stato semplice. Abbiamo ancora carenze di mezzi finanziari, di uomini, di treni. Non si passa dal nulla a tutto, non nella realtà, forse nei sogni. Il nostro è un percorso. Lento ma evidente. La direzione è quella giusta. Abbiamo programmato nuovi treni e nuove assunzioni e più incassi dalla lotta all’evasione, più sicurezza. Ma occorre tempo. Io sono soddisfatto che quest’anno, per la prima volta, EAV apre le linee flegree ed supplisce ad ANM sulla gomma (ANM che per la prima volta in città resta ferma). Francamente mi sembra già un miracolo pensando a come eravamo partiti appena due anni fa, con i libri pronti per il tribunale».
Il presidente dell’azienda di trasporto risponde anche a chi ha messo a confronto l’EAV con le aziende di trasporto comunali: «La cosa più ingiusta e stupida da fare in queste ore è mettere in concorrenza i lavoratori di EAV con quelli di ANM o CTP. Le storie di queste aziende degli ultimi anni hanno avuto momenti diversi. ANM era sana ed ora è in grande difficoltà. EAV era praticamente fallita ed ora è in ripresa. I lavoratori subiscono, meritano rispetto, tutti. Io capisco francamente il rifiuto dei lavoratori di ANM a fare il notturno la notte di capodanno in un clima aziendale dove si respira aria di fallimento. Lo hanno sempre fatto negli anni passati e quest’anno non se la sentono, è comprensibile.
Piuttosto credo che qualcuno dovrebbe chiedersi perché e come negli anni dal 2013 al 2016 è stata concessa una premialità per la notte di capodanno al singolo lavoratore pari al doppio di quella che oggi concede EAV. Eppure i bilanci erano già in crisi, ci si accorge poi improvvisamente a Dicembre del 2017 che i costi erano insostenibili. Grande solidarietà a tutti i lavoratori esposti in prima linea sui bus e nei treni del TPL campano, che vivono da anni momenti di grande difficoltà finanziaria e psicologica ed a volte fisica». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino