Elezioni comunali 2023. A Casamicciola e Forio in gioco la ricostruzione

Al voto i due comuni isolani colpiti dalle calamità naturali

Casamicciola
Due comuni segnati dalle calamità naturali vanno al voto con la speranza che il voto segni anche una svolta nel piano di ricostruzione. Se Forio deve rimarginare le...

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Due comuni segnati dalle calamità naturali vanno al voto con la speranza che il voto segni anche una svolta nel piano di ricostruzione. Se Forio deve rimarginare le «sole» ferite del terremoto del 2017, Casamicciola deve aggiungere al sisma i danni dell'alluvione dello scorso novembre.



Giosi Ferrandino scende in campo e torna alle origini, nella Casamicciola dalla quale come sindaco circa venti anni fa prese avvio la sua carriera politica. L'europarlamentare di Renew Europe/Azione (già sindaco per ben due mandati anche del Comune di Ischia) ha dunque fatto la sua scelta, e alla testa della lista «Casamicciola al Centro» da ieri si è ufficialmente riproposto ai suoi concittadini.

Nella Casamicciola commissariata da circa un anno e che ancora si lecca le ferite per le catastrofi causate dalle frane e dal terremoto del 2017, in un paese stremato sotto ogni punto di vista e che sogna comunque di rinascere, sarà dunque corsa a tre. Oltre a Ferrandino e alla sua lista di centrosinistra infatti, ci sono la outsider Caterina Sirabella, architetto e già attivista del M5s che è supportata da una lista civica, e Giuseppe Silvitelli, vicesindaco nella passata amministrazione, poi commissariata. Silvitelli è a capo della lista guidata dall'ex sindaco Giovan Battista Castagna ed espressione aperta del centrodestra, considerato che in lista ci sono i responsabili cittadini di Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega.


Tre i candidati a sindaco anche a Forio, dove si vota col sistema del ballottaggio. In corsa, a capo di una lista civica di sinistra, c'è Vito Iacono, figlio di Franco, l'ex eurodeputato socialista e sindaco di Forio degli anni 90. Una battaglia la sua per la trasparenza e buon governo e che per sua stessa bocca «è anche di denuncia politica sul trasformismo della pattuglia di candidati del Pd locale che dopo aver sostenuto Elly Schlein alle primarie del partito, si sono poi schierati a sostegno del candidato sindaco Stani Verde, notoriamente vicino a Fratelli d'Italia».

Verde, capo della opposizione uscente, per l'ennesima volta si propone alla guida di Forio, guidando una coalizione formata da ben otto liste e 128 candidati. Un'armata elettorale che viene schierata contro Pasquale Capuano, il 55enne ingegnere che a sorpresa, nelle ultime settimane e da «esterno» era stato designato candidato a sindaco dalla maggioranza uscente. Quella stessa maggioranza che ha governato Forio negli ultimi dieci anni e che però si è divisa a causa della mancata condivisione sul successore dell'uscente Francesco Del Deo.

Inizialmente fu indicato l'assessore al bilancio Davide Castagliuolo. Ma con il passare dei giorni, la fronda interna ha finito col logorare la candidatura del 70enne amministratore, al punto che lo stesso Castagliuolo ha poi annunciato il suo ritiro. Come «papa straniero» dunque, Capuano è stato l'inatteso outsider che ha scelto di scendere in campo in un momento in cui la maggioranza uscente rischiava di annientarsi con le proprie mani.

Tornando alle polemiche incrociate, oltre all'anomalia stigmatizzata da Vito Iacono sul Pd che sostiene il candidato sindaco vicino a Fdi, ci sono quelle che riguardano un paio di ex consiglieri di maggioranza e un assessore che hanno formalizzato il cambio di casacca e sono adesso candidati a sostegno di Verde.
 

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Il Mattino