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A pochi giorni dal ballottaggio tra Luigi Mennella (centrosinistra) e Ciro Borriello (centrodestra) deflagra lo scontro in Fratelli d'Italia. Il partito si è spaccato sulla decisione dei dirigenti locali (il coordinatore cittadino Luca Alini e il coordinatore dell'area del Miglio d'Oro Salvatore Quirino) di sostenere Borriello. Il motivo? Borriello è accusato di corruzione in un processo sulla gestione degli appalti dei rifiuti, una vicenda per la quale nel 2017 fu arrestato e fu costretto a dimettersi da sindaco. Proprio per questo, i vertici nazionali avevano già negato il sostegno a Borriello («candidatura inopportuna»), tant'è che Fdi non è presente alle elezioni.
Oggi lo scontro esplode, nell'indifferenza dei vertici regionali e provinciali del partito che pilatescamente se ne sono lavati le mani. Alini e Quirino, pur di mantenere gli impegni presi a livello locale con Borriello, si sono candidati nelle civiche del candidato di centrodestra che al contrario di Fdi è convintamente sostenuto da Forza Italia (sabato scorso a Torre del Greco è venuto il ministro degli Esteri Tajani). Ma il resto del partito della Meloni non ci sta e attacca. Ieri mattina un gruppo di rappresentanti e tesserati ha tenuto una conferenza stampa «per chiarire - hanno fatto sapere rimarcando la linea dettata dai vertici nazionali - che Fdi nega il suo appoggio al candidato sindaco sotto processo, Borriello non rappresenta il centrodestra».
«Parlano a nome di chi?», è la replica di Alini. «I dirigenti siamo noi, gli attacchi sono strumentali», ha aggiunto, riferendosi anche a Quirino che ha preferito non commentare limitandosi a dire che «non è intervenuta alcuna novità rispetto a quelle che erano le indicazioni del partito».
Il clima è di tensione. «Fratelli d'Italia, per decisione del partito, non ha sostenuto e non sosterrà - ha incalzato Gianni Pinto, delegato agli enti locali del circolo cittadino del partito - la candidatura a sindaco di Ciro Borriello in quanto, come hanno pubblicamente sostenuto i vertici nazionali, è stata ritenuta inopportuna». Alla conferenza stampa erano presenti anche il responsabile Giustizia (dimissionario) Francesco Vitiello e l'ex vicesindaco Michele Maglione. «Le candidature di amici e dirigenti locali - ha aggiunto Pinto - hanno ingenerato un equivoco circa un sostegno latente che il partito non ha autorizzato, tanto che per espressa volontà è stato negato il simbolo a Borriello.
Sta di fatto che la sede di Fdi, inaugurata a ridosso delle elezioni, proprio per la mancata partecipazione del partito (si era anche ipotizzato che FdI presentasse una propria candidatura a sindaco, ipotesi poi tramontata, ufficialmente per la mancanza di adesioni alla «corsa solitaria») è rimasta chiusa. «Al ballottaggio non sosterremo Borriello, che nei fatti non è il candidato del centrodestra ma di liste civiche e di Forza Italia», hanno concluso di tre rappresentanti di Fdi.
«Dov'è la novità? Non capisco il senso di questa posizione adesso, quando era già stata chiarita un mese fa. Noi aspettiamo il ballottaggio e poi ci esprimiamo. Per il partito non cambia nulla, resterà quello che era e noi resteremo i dirigenti. Tutto questo mi sembra una manovra alquanto strumentale», ha replicato Alini. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino