Elezioni comunali a Napoli, la sfida di De Luca: in campo due liste civiche

Elezioni comunali a Napoli, la sfida di De Luca: in campo due liste civiche
«Due liste civiche per palazzo San Giacomo». In sintesi, in estrema sintesi, si chiude con questo progetto la tavolata del ristretto cerchio magico deluchiano. La...

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«Due liste civiche per palazzo San Giacomo». In sintesi, in estrema sintesi, si chiude con questo progetto la tavolata del ristretto cerchio magico deluchiano. La conferma, se pure ve ne fosse stato bisogno, che il governatore De Luca per le prossime amministrative non sarà certo mero spettatore anzi conta di essere un player di tutto rispetto. Alla pari, se non più, del Pd, il suo partito. 

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Per tutte le scelte che contano Vincenzo si affida a un luogo che gli ha sempre portato bene: il ristorante del Golfo, alle spalle del porto commerciale di Salerno. Un luogo familiare che frequenta da anni. Lì comunicò ai suoi che si sarebbe candidato, a sorpresa, per la terza volta a sindaco di Salerno e sempre lì annunciò la sua prima corsa alla Regione. E stavolta pure, solo che non c'è il governatore al tavolo. Ma poco importa perché ci sono i suoi fedelissimi. 

Esterno giorno, 48 ore fa a pranzo: al desco, in una saletta riservata all'ultimo piano con vista sull'ingresso del molo, ci sono tutti. Ovvero Piero De Luca, il primogenito deputato, Fulvio Bonavitacola, il suo vice alla Regione, e Nello Mastursi, l'ex capostaff che è stato il coordinatore delle liste del governatore nelle ultime elezioni; da Napoli, invece, arrivano Leo Annunziata, segretario regionale del Pd, e Mario Casillo, capogruppo del partito di Zingaretti in consiglio regionale. Ed essendo un venerdì, giornata in cui De Luca rimane a Salerno a registrare la sua diretta settimanale nel suo ufficio al Genio civile (che è a trecento metri dal locale in questione), è quasi certo che prima si sia tenuto un pre-vertice ristretto con l'ex sindaco di Salerno. 

Sia come sia il nodo è quello delle prossime amministrative dove si vota in tutti i capoluoghi della Campania, ad eccezione di Avellino. Naturale che De Luca voglia capitalizzare e non sperperare il consenso raggiunto alle ultime regionali. E punta a essere, anche nei comuni, un perno di una larga maggioranza in cui possano riconoscersi i partiti di centrosinistra ma anche le forze moderate. «Serve un'alleanza larga sul modello della Regione, cercando di aprire il più possibile all'esterno», ragionano al tavolo. Con un perno che sia non solo il Pd ma anche De Luca. Spostare l'asse, quindi, il più possibile verso il governatore che punta anche ai comuni come forza politica.

Dopo la pace siglata in Regione, vedi l'incarico di vicepresidente del consiglio alla Ciarambino, si punta ad allargare anche ai grillini. Un discorso che vale ovunque ma, a maggior ragione, su Napoli dove la sfida non può essere presa sottogamba. E, quindi, anche per San Giacomo alleanza larga sul modello delle regionali ma «senza nessuna preclusione nei confronti dell'M5s». Nessun nome viene fatto per il candidato sindaco. Non è ancora il momento ma l'importante è essere della partita. Anche perché dalle parti di palazzo Santa Lucia non passa inosservato il movimentismo esasperato di un Bassolino desideroso di candidarsi. I due, De Luca e Bassolino, inutile girarci attorno, si detestano da una quarantina d'anni e il governatore non vuole ritrovarselo in corsa per palazzo San Giacomo. 

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Niente veti sia chiaro, ma il progetto di scendere in campo con un paio di liste civiche a supporto del candidato di centrosinistra e pesare anche sulla scelta del nome. Per contarsi finalmente su Napoli e non lasciare il campo libero a nessuno degli alleati. Molto probabilmente una lista Napoli libera e un'altra di cui ancora non è stato deciso il nome. Ma per De Luca basta esserci.

Anzi, deve esserci.

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Il Mattino