Un monito più che un avvertimento quello del presidente di demA e sindaco Luigi de Magistris: «Il Movimento non sarà in campo alle politiche e chi si candida...
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Tuttavia, tre candidati ci saranno del coordinamento demA. Si tratta di Josi Della Ragione ed Elpidio Capasso, quest'ultimo anche consigliere comunale, che scenderanno in campo per Liberi e Uguali o almeno è stata chiesta la loro disponibilità ampiamente concessa. «Non a Napoli - precisa il sindaco - il nostro amico Elpidio si candiderà nell'area metropolitana e Josi a Bacoli, ritengo che su Napoli non debbano esserci altre candidature. A loro facciamo gli auguri, ma sono candidature personali, scelte personali il Movimento non va sovraesposto né tirato in ballo». Su Liberi e Uguali - tuttavia - il ragionamento è un po' più ficcante e critico. «Leu fa parte della coalizione con noi al Comune, sono compagni di viaggio, ma mi chiedo: ha avanzato particolari proposte che danno ossigeno politico o un poco di entusiasmo? Mi pare di no. Il dibattito da giorni è se Bassolino si deve candidare o non si deve candidare. Se qualcuno avesse un dubbio si legga l'ordinanza sull'inchiesta per gli appalti a Romeo. Ci troverà scritto che mentre noi ci organizzavamo nel 2016 per la ricandidatura a sindaco, c'era un dirigente che si premurava di prendere elementi per realizzare la tombatura politica, così c'è scritto sui verbali, di Luigi de Magistris. E in queste carte c'è scritto anche che andavano a Bassolino, ma potevano servire pure a Lettieri. Come dire l'importante è che non vinca de Magistris. Ognuno può fare le scelte che vuole, a me se Bassolino si candida o meno non interessa, sono cose che riguardano altri. Però se da sindaco di Napoli dovrò costituirmi parte civile in quel processo qualche problema ce l'avrei». Ciacca e medica diciamo dalle nostre parti, ma la sensazione è che il sindaco ciacca soprattutto e chissà se a questo punto le stesse candidature di Capasso e Della Ragione non siano in bilico o oggetto di una nuova riflessione. In realtà de Magistris a queste politiche concede una wild card e la dà a Geppino Aragno, il terzo candidato a Napoli, storico suo sostenitore ma soprattutto un vero storico un pezzo della sinistra che si candida a 71 anni per la prima volta con «Potere al Popolo». Una decisione che il presidente di demA spiega così: «Il mio non è un endorsement per Potere al popolo ma non è un caso che questa lista che sembra una follia sia nata nel laboratorio Napoli: valori, concetti e tanto altro sono simili e dal 5 marzo in poi noi staremo insieme. Poi certo noi non saremo sui palchi o in tv o in radio almeno io, ma demA voterà e se c'è gente che riteniamo vicina a noi non ci tireremo indietro». Ancora sulla campagna elettorale. «Ci saremo, ma sfidando chi sta in campo. Per esempio le deputate Carfagna e Valente parlano molto del problema criminalità. Bene non permetteremo strumentalizzazioni ma chiederemo loro cosa intendono fare per Napoli». Già, il futuro, una meta che per de Magistris è vicina o almeno ha ben chiaro l'approdo da raggiungere. «Le Europee quelle le elezioni dove ci misureremo con il voto, con il consenso. Ci stiamo già lavorando in maniera forte saremo i primi a fare una campagna elettorale transnazionale ma dobbiamo prepararci bene, essere maturi». Cosa significa? «A maggio ci sarà il nostro congresso, una tre giorni dove dobbiamo fare arrivare centinaia e centinaia di persone da ogni dove. Dobbiamo presentarci come un Movimento nazionale unito per lanciare la nostra sfida».
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Il Mattino