Elezioni, Martusciello: «Fi ha a cuore gli interessi del Meridione, con noi il Patto per Napoli non si tocca»

Elezioni, Martusciello: «Fi ha a cuore gli interessi del Meridione, con noi il Patto per Napoli non si tocca»
«Forza Italia è un partito con le sue gambe radicate nel Mezzogiorno e siamo consapevoli che serve un riequilibrio sull'autonomia differenziata. Noi difendiamo...

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«Forza Italia è un partito con le sue gambe radicate nel Mezzogiorno e siamo consapevoli che serve un riequilibrio sull'autonomia differenziata. Noi difendiamo infatti il Patto per Napoli e il 40 per cento del Pnrr al Sud: su questo c'è un confronto all'interno della nostra coalizione», spiega Fulvio Martusciello, europarlamentare e coordinatore campano di Forza Italia.

È la sua prima campagna da coordinatore regionale. Con l'obiettivo di non far cannibalizzare Fi dagli stessi partiti della coalizione.
«Vedo un grande entusiasmo verso il nostro partito, percepito come l'unico capace di un vero rinnovamento della sua classe dirigente. Grazie al radicamento sui territori dei nostri candidati. Da Napoli dove sono scesi in campo due consiglieri regionali che, eletti, daranno spazio a nuove leve. E parliamo tutti di soggetti di grande esperienza. Non solo a Napoli ma anche nelle altre quattro province. È che ci sia un grande appeal verso di noi lo dimostrano anche i nuovi arrivi: diversi sindaci e il presidente della Provincia di Caserta».

Intanto qualcuno, nel suo schieramento, vuole ridiscutere i fondi del Pnrr destinati al Sud e la Lega minaccia l'autonomia differenziata.
«Questa sarà una legislatura impegnativa perché i nostri parlamentari saranno impegnati a tenere alto il vessillo del Sud. E avranno anche il compito di accantonare i progetti di autonomia voluti dalla Gelmini, oggi, ricordiamolo, candidata con Azione il partito di Calenda.
Ma il tema vero è la rivendicazione di quello che il Sud non ha avuto in questi anni perché portato in un'altra parte del Paese. Siamo anche consapevoli della sfida che ci attende anche all'interno della nostra coalizione».

Quindi ammette che c'è un problema.
«C'è ma serve anche fare altro».

Tipo?
«Il Sud ha bisogno di infrastrutture e collegamenti che vanno ripensati. Prenda la nuova stazione dell'alta velocità. Andava fatta a Striano come chiedevano i sindaci dove insistono aziende e un milione di persone e non a Baronissi e Battipaglia, nel Salernitano. Lo dico perché bisogna consentire alla Campania di competere con le altre regioni d'Italia: i parlamentari di questo si dovranno fare carico di questi problemi. Ma la prima emergenza è il caro bollette. Che riguarda non solo aziende e famiglie ma anche comuni che rischiano di andare in default. E qui, su questo problema, è mancata la politica nell'ultimo anno».

Fi però è nella maggioranza uscente: dovevate pensarci prima, non trova?
«Ci siamo fatti prendere in contropiede dall'emergenza, lo ammetto. E, aggiungo, un'altra emergenza: la tutela degli anziani e dei deboli, serve aiutare le famiglie che non ce la fanno ad arrivare a fine mese».

Intanto Forza Italia è stata dilaniata dai veleni per gli esclusi dalle liste.
«Fi è un partito pluralista e pronta ad accogliere chi vuole impegnarsi. Io non chiudo la porta a nessuno ma in destino c'è il gioco del Paese e non quelli individuali. Da coordinatore regionale del partito potevo candidarmi ma ho scelto di non farlo proprio per dare spazio ad altri».

Lei parla di porte aperte: si riferisce anche a chi è andato via e volesse tornare?
«Preclusioni verso nessuno e lo dimostrano le continue adesioni verso il nostro partito».

Patto per Napoli: nel centrodestra qualcuno lo vuole mettere in discussione. Lei cosa pensa?
«Il Patto doveva rimanere fuori dalla campagna elettorale a mio avviso ma è stata la sinistra a metterlo in mezzo. Sbagliando. Forza Italia si è comunque impegnata nel rispetto del Patto nonostante l'afasia del sindaco Manfredi».

A cosa si riferisce?
«Il vero assente di questa campagna è lui perché più interessato ad incollare i cocci della sua colazione. Anche sulla vicenda del Centro direzionale: doveva essere duro contro un governatore che vuole ridisegnare senza alcuna razionalità la città che Manfredi amministra. E invece nulla».

Manfredi non si schiererebbe certo con Fi.


«Comunque con lui in campo ci sarebbe stato un arricchimento del dibattito cittadino».
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Il Mattino