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Sarà un discorso quasi interamente incentrato sui giovani e, soprattutto, sui ragazzi che vivono nel Mezzogiorno. È tutto pronto per l'arrivo a Napoli di Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d'Italia ha deciso di chiudere qui la sua campagna elettorale nel tentativo di aumentare i consensi in Campania prima che domani scatti il canonico silenzio elettorale. L'appuntamento è per le 16 all'Arenile, ma gli organizzatori consigliano di arrivare con anticipo. Pur se la situazione è considerata sotto controllo, c'è da scongiurare possibili tafferugli dopo che alcuni militanti dei centri sociali di Bagnoli hanno annunciato che «presidieranno il quartiere». Una tensione che ha costretto mercoledì scorso il prefetto Claudio Palomba a convocare un apposito Comitato di ordine pubblico e poi il questore Alessandro Giuliano a tenere un tavolo tecnico. Attenzione, ma non allarme.
Al di là di possibili tensioni, Giorgia Meloni arriverà a Napoli per parlare soprattutto ai giovani. La decisione di chiudere la sua campagna elettorale a Napoli è giunta solo la settimana scorsa, secondo il programma iniziale la leader di Fdi sarebbe dovuta essere ad Ostia con i militanti di Gioventù nazionale. E invece Giorgia Meloni i giovani del suo partito li ospiterà proprio a Napoli. Una folta delegazione di Gioventù nazionale sarà in città oggi, sono previsti pullman in arrivo da diverse città italiane. Meloni parlerà a loro, ma soprattutto alla Generazione Z partenopea. La leader del centrodestra ribadirà di non voler abolire il reddito di cittadinanza, «chi è davvero in difficoltà - ha spiegato Meloni in questi giorni - va aiutato», ma che chi è in età lavorativa va incentivato a cercare e trovare lavoro. Ai giovani Meloni spiegherà che bisognerà investire di più sulla loro formazione, punterà a far comprendere che ci sono miliardi di fondi europei non sfruttati proprio per investire sulla formazione dei ragazzi.
Il comizio di Meloni si svolgerà in un quartiere che per la presenza dell'Italsider è stato storicamente sempre considerato operaio, una sorta di enclave rossa. Sulle possibili contestazioni a Bagnoli annunciate in queste ore su Facebook dai centri sociali, ieri è intervenuto anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi che ha fatto un invito «a dare la possibilità a Giorgia Meloni di poter parlare ed esprimere le proprie idee come si deve fare in un Paese democratico. Noi dobbiamo dare agibilità politica a chiunque voglia parlare e intervenire, le contestazioni sono legittime ma sempre nel limite del rispetto democratico. Napoli è una città democratica, non è città di contestazioni e in cui si impedisce alle persone di parlare. Napoli ha una grande tradizione democratica che si esercita anche consentendo a tutti di esprimere la propria opinione». Sulla stessa scia anche il Sap, il sindacato autonomo di polizia che con il suo segretario regionale campano, Ludovico Militini, che ha rassicurato sulla situazione dell'ordine pubblico. «È complicato - ha detto - quando ci sono gruppi che si contrappongono dialetticamente. Ma sono certo che ci sarà la massima attenzione e tutto sarà gestito al meglio». Sono a migliaia le persone attese oggi pomeriggio a Bagnoli per ascoltare Meloni. Anche sulla pagina Facebook di Iskra, il centro sociale che ha annunciato di voler organizzare un presidio a Bagnoli, sono piovute diverse critiche nei loro confronti. «Questo laboratorio - è scritto in uno dei commenti alla loro pagina - pensa di potere e dovere limitare la libertà e la democrazia. Pensa sia normale ostacolare, intralciare, disturbare e possibilmente impedire la libertà altrui».
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Il Mattino