Pd, Sarracino: «Patto per Napoli blindato, così abbiamo evitato il default»

Pd, Sarracino: «Patto per Napoli blindato, così abbiamo evitato il default»
Marco Sarracino, capolista Pd a Napoli 2, il centrodestra chiede una revisione del Patto per Napoli: cosa ne pensa? ...

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Marco Sarracino, capolista Pd a Napoli 2, il centrodestra chiede una revisione del Patto per Napoli: cosa ne pensa?


«Nulla di nuovo sotto al sole, la destra ha sempre lavorato contro gli interessi del Sud e della città: tutti ricordano quello che Salvini pensa di Napoli e dei napoletani. Il Pd invece difenderà questo accordo con tutte le proprie forze. Oggi Napoli non è più una città isolata politicamente e istituzionalmente, siamo riusciti a invertire la rotta: dal punto di vista finanziario sono partiti i primi concorsi per assumere nuovo personale affinché si migliorino i servizi. Se oggi non vi è nessun rischio default è proprio grazie a questa battaglia vinta dal sindaco Manfredi, dall'assessore Baretta e dal Pd».

Il Comune deve però agire: dalla riscossione alla riorganizzazione delle partecipate. Non serve un'accelerazione?
«La campagna elettorale ha cambiato tutte le tempistiche. Nonostante questo però la giunta sta dimostrando grande dinamismo: sul versante della riscossione coattiva il comune ha messo in campo delle azioni che aumenteranno le entrate attraverso una nuova società di riscossione; sul patrimonio è stato firmato un accordo con Invimit per valorizzare seicento unità immobiliari. Infine sulla riorganizzazione delle partecipate entro l'autunno avremo una proposta che migliorerà i servizi. Noi abbiamo proposto un patto ai cittadini napoletani».

Il timore è anche per i progetti di autonomia differenziata: rischiano di penalizzare il Sud?
«Ribadisco con forza la nostra contrarietà al progetto di autonomia differenziata che vuole la destra: un'idea antica ma che è fortemente radicata tra i gruppi dirigenti della Lega e di Fdi, secondo i quali nel nostro paese debbano esistere italiani di serie A e di serie B. Noi pensiamo l'esatto contrario, anzi, crediamo fortemente che per far ripartire l'Italia occorre puntare innanzitutto sul Sud».

Manfredi chiede maggiori risorse per le città metropolitane che erogano i servizi di base: è d'accordo?
«Sono assolutamente d' accordo con il sindaco. Oggi dobbiamo essere al fianco degli amministratori locali che sono la prima frontiera dei problemi degli italiani. L'idea del patto per Napoli nasce proprio da questa concezione: aiutare gli enti in difficoltà a garantire i diritti di ogni cittadino. Quando abbiamo vinto la battaglia del patto l'abbiamo fatto non solo per la nostra città ma per affermare il principio che tante realtà del Sud debbano tornare protagoniste».

Fondi del Pnrr: se vince la destra c'è il rischio che vengano dirottati altrove?
«La quota assegnata al mezzogiorno dei fondi del Pnrr è frutto di una battaglia politica chiara: ridurre le diseguaglianze economiche e territoriali che purtroppo permangono nel paese. Qualcuno sta alimentando l'idea che questa battaglia vinta non sia altro che una concessione fatta in cambio di un nostro parere favorevole sull'autonomia differenziata: nulla di più falso. Di sicuro la Lega proverà, come ha sempre fatto, a dirottare più risorse al nord. Noi lo impediremo».

Il Pd propone il salario minimo: non vi inimicherete il Nord e il mondo imprenditoriale?
«Una delle urgenze di questo paese riguarda migliaia di lavoratori che vivono con stipendi troppo bassi e in condizioni di sfruttamento. Un lavoro precario significa salari bassi oggi e pensioni basse domani. Per questo il salario minimo è un punto identitario della proposta politica del Pd. C'è l'urgenza di mettere in condizione tutti i lavoratori di poter affrontare la crisi economica che in questi giorni sta colpendo l'Italia. Sul versante sociale è assolutamente decisivo, inoltre, aumentare i salari degli italiani anche attraverso un taglio del cuneo fiscale senza gravare sulle imprese».

Reddito di cittadinanza: si manterrà? E con quali modifiche?
«La destra vuole cancellare il reddito di cittadinanza, noi vogliamo mantenerlo. È stato lo strumento che ha consentito a migliaia di famiglie di poter affrontare la pandemia. Al tempo stesso dobbiamo dirci che dal punto di vista dell'inserimento nel mondo del lavoro di chi ne ha usufruito, più di qualcosa non ha funzionato. Occorre un intervento sulle politiche attive».

Che tipo di campagna elettorale farà il Pd?


«Saremo con umiltà nei luoghi dove purtroppo la sofferenza sociale continua ad aumentare. Salvini e Meloni soffieranno sulle paure delle persone, noi invece alimenteremo una nuova speranza di cambiamento. La destra ha fatto cadere il governo pur sapendo che ci saremmo ritrovati dinanzi ad una crisi spaventosa, noi invece saremo in piazza ad illustrare con una mobilitazione straordinaria le nostre iniziative e le nostre proposte contro il caro bollette: un'emergenza nazionale che rischia di colpire famiglie, imprese ed anche gli enti locali. Faremo una campagna elettorale di combattimento e passione, con i piedi ben piantati nella realtà». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino