«Ho riflettuto a lungo e in queste elezioni regionali ho deciso di fare un passo di lato, nella serenità che mi ha sempre contraddistinto». Lo ha detto Armando...
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«Faccio un invito al candidato presidente Stefano Caldoro, che è il garante delle liste e sono sicuro che firmerà la proposta della collega Ciarambino per le liste pulite. Non ho dubbi che Caldoro firmi il documento dei Cinque Stelle sulle candidature», ha aggiunto Cesaro. Il coordinatore regionale di Forza Italia gli ha proposto di prendere il posto di Antonio Pentangelo come coordinatore provinciale a Napoli, e Cesaro ha risposto che si prenderà qualche giorno di riflessione ma che comunque sarà attivo nella campagna elettorale: «Faccio un passo di lato - ha detto - ma sarò in campo per il partito e per il presidente Berlusconi con cui ho un rapporto familiare. Con Caldoro mi sono confrontato, ho fatto cinque anni di battaglie con lui in consiglio regionale e non penso che la mia assenza nelle liste sia un problema per la coalizione a suo sostegno. Il mio futuro? Penso che l'inchiesta sul voto di scambio si chiuderà prima di altre tornate elettorali e io sarò libero di candidarmi ancora. Ora devo anche riflettere sul mio impegno e su tutto quello che si può fare politica anche fuori dalle istituzioni, il mio impegno è durato cinque anni in consiglio regionale ma ho fatto politica da sempre, sin dai movimenti universitari quindi non smetto di fare politica, in questi anni ho fatto battaglie per i territori e le persone e non smetterò mai di aiutare le persone».
«Sono pronto a presenziare alla presentazione ufficiale di Stefano Caldoro come candidato presidente. Basta che non ci sia Salvini, perché se lui non sale sul palco con me io non voglio essere sul palco con lui» - ha concluso Cesaro. «Il leader della Lega in questi giorni spesso parla di me, sono onorato che il leader di un grande partito parli di un consigliere regionale ma su Salvini posso dire che il mio stile è di non rispondere a questi attacchi. Gli chiedo solo di documentarsi su quello che ho fatto in questi anni, se uno è giustizialista può farlo, non lo condivido, ma deve esserlo con tutti, soprattutto con i suoi. Salvini fa solo il suo gioco, non mi vuole in campo perché pensa di racimolare qualche voto in più, ma ha sbagliato. La storia ci ha insegnato che bisogna diffidare dai moralisti, ricordo quello che disse Filippo Turati l'11 febbraio del 1907: la ferocia dei moralisti è superata solo dalla loro stupidità». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino