Elezioni suppletive a Napoli, cinquestelle pronti al patto col Pd

Elezioni suppletive a Napoli, cinquestelle pronti al patto col Pd
Potrebbe non essere un seggio conteso tra Pd e grillini. Un modo per far decollare il patto per le regionali. Una specie di laboratorio, come dicono in queste ore a Roma,...

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Potrebbe non essere un seggio conteso tra Pd e grillini. Un modo per far decollare il patto per le regionali. Una specie di laboratorio, come dicono in queste ore a Roma, fiduciosi che si possa avviare davvero la trattativa. Anche perché, stavolta, anche i grillini si starebbero convincendo che non è il caso di fare una guerra con i democrat per la conquista del seggio Campania 7.


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Il terrore dell'M5s è il ripetersi del voto analogo a Cagliari per un seggio alla Camera, giusto un anno fa. Con il Pd che fa man bassa pur con un'affluenza di un misero 15 per cento. Ma qui a Napoli è diverso: il collegio fu espugnato dal professor Franco Ortolani (scomparso a fine novembre) con la percentuale più alta d'Italia per il movimento. Oltre il 53 per cento con punte del 65 negli ex quartieri rossi di Barra e Ponticelli. E perdere ora, in un momento in cui l'M5s vive il suo momento peggiore da quando è al governo, sarebbe un colpo micidiale. Senza contare che concordare su un nome con il Pd sarebbe un modo per tenere aperta la porta ad un'alleanza per palazzo Santa Lucia. Molti parlamentari grillini ne sono convinti e ci sarebbe un pressing interno in tal senso verso il capo politico Luigi Di Maio. Vedremo. Per ora il Pd è disposto ad avviare ufficialmente le trattative per scegliere assieme un nome di alto profilo. Non uno legato a questo o quel partito, tanto per intenderci. Un modo per costruire ponti, non per alzare muri. Ieri mattina per questo motivo sono saliti a Roma il segretario e il presidente del Pd di Napoli, Marco Sarracino e Paolo Mancuso, per discuterne con i vertici democrat. L'ordine di scuderia concordato è quello di trovare un nome unitario. Ma, attenzione, perché l'apertura ai grillini ha un tempo prestabilito che si esaurisce nel giro di qualche giorno. Sabato prossimo infatti, il 18 gennaio, c'è la scadenza per presentare i nomi che si sfideranno il prossimo 23 febbraio. Qualsiasi trattativa, quindi, deve chiudersi per forza nel giro di qualche giorno. Ma al Pd sono fiduciosi e pure nel Movimento sembra respirarsi un atteggiamento diverso (e su questo versante si fa il nome di Francesco Floro Flores ora commissario di Bagnoli, mentre dai democrat trapela quello del penalista Domenico Ciruzzi). Lo raccontano plasticamente i contatti tra i parlamentari democrat ed M5s concordi su questo passaggio. Per verificare poi se si possa chiudere altro per il voto di primavera. Campania compresa. Anche se qualsiasi nuovo risiko dovrà attendere il voto in Calabria e, sopratutto, in Emilia. E conterà anche la percentuale che i grillini riusciranno a portare a casa.

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Intanto nel Pd qualcuno chiede che questa discussione si faccia alla luce del sole. «Credo sia giusto ed utile che il presidente del Pd Mancuso, sentito il segretario Marco Sarracino, convochi la direzione metropolitana con la presenza della segreteria nazionale, perché si possa assieme valutare, discutere e decidere sul nome da indicare per le suppletive e con quali eventuali alleanze. In quella sede darci una road map per seguire al meglio i comuni al voto e dire con chiarezza che il nostro candidato alla Regione è Vincenzo De Luca», è la richiesta del consigliere regionale democrat Antonio Marciano. Ma, prima ancora della direzione, ieri sera Mancuso e Sarracino hanno spedito già la convocazione per sabato mattina (ore 10.30 a via santa Brigida) a segretari di circolo e consiglieri municipali per discutere proprio del voto nel collegio di Napoli di fine febbraio.

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Intanto Forza Italia occupa subito lo spazio. «Salvatore Guangi ha il via libera della coalizione per la candidatura alle elezioni suppletive di Napoli ed è obiettivamente il miglior candidato possibile in un collegio che potrà essere determinante per gli equilibri al Senato», avverte l'eurodeputato azzurro Fulvio Martusciello, dell'idea di riproporre lo stesso runner del 2018 che, nel frattempo, si è avvicinato al gruppo di Mara Carfagna. E mettere il suo nome in campo può servire a tenerlo ben saldo nelle fila berlusconiane. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino