Elezioni suppletive a Napoli, ecco Ruotolo: «Sono il candidato di tutti, dalle sardine agli operai»

Elezioni suppletive a Napoli, ecco Ruotolo: «Sono il candidato di tutti, dalle sardine agli operai»
Usa la parola «squadra» numerose volte: «Nessun passo in avanti e nessun indietro, si cammina insieme», mette in chiaro. La sua candidatura la definisce un...

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Usa la parola «squadra» numerose volte: «Nessun passo in avanti e nessun indietro, si cammina insieme», mette in chiaro. La sua candidatura la definisce un «laboratorio per il futuro per le forze progressiste e di sinistra». Dice di sentirsi una «sardina, seppur stagionata» e cita Borsellino, «mi sono candidato perché amo la mia terra». Sandro Ruotolo, in corsa per il seggio al Senato lasciato libero dal defunto Franco Ortolani, eletto nel 2018 nel collegio partenopeo, si è presentato così. Con il Pd da un lato, Dema dall'altro, le Sardine accanto e un obiettivo: «Essere il candidato di tutti». Prove di coalizione allargata, a Napoli. Anche se tutti guardano alle suppletive, non certo alle regionali dove i distinguo restano eccome.


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Ad ascoltarlo, in conferenza stampa, ci sono tanti: il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, ma anche il segretario metropolitana del Pd, Marco Sarracino, tra gli altri. Ruotolo parla di una «sfida bellissima» e dice anche di sentire addosso «tutta la responsabilità di guidare una coalizione allargata». «Bisogna rispondere al sovranismo, a Salvini che vorrebbe portare l'odio anche qui», avverte. Parla della Terra dei fuochi, del lavoro («ieri prima di presentare la mia candidatura ho incontrato i lavoratori della Whirlpool»), parla della camorra avendo accanto parenti delle vittime innocenti dei clan. Ci sono anche le sardine accanto a lui, «ragazzi che finalmente hanno fatto presente che la politica deve occuparsi delle persone». E poi, su tutto, Napoli e la capacità di essere squadra.

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Guai a dirgli che la sua è una candidatura opzionata dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: «Non è una operazione intelligente, questa. Ho stima e amicizia per Luigi ma per tanti altri». «E poi - aggiunge - io l'unica tessera che ho è quella dell'Anpi, tutti dovrebbero averla». Se dovesse essere eletto, si siederà nel gruppo misto, spiega. E a chi gli chiede cosa si aspetta dai cinquestelle, risponde così: «Io li rispetto. Dobbiamo essere e non solo dire di essere contro l'odio e il rancore. Io metto sul piatto la mia storia, la gente sa chi sono. Anche l'elettore grillino mi ha trovato sempre. Io vorrei un voto di opinione per cui si vota la persona, questo per me è importante». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino