Elezioni suppletive a Napoli, Ruotolo choc: «Miano in mano alla camorra, impossibile fare propaganda elettorale»

Elezioni suppletive a Napoli, Ruotolo choc: «Miano in mano alla camorra, impossibile fare propaganda elettorale»
Miano «è un territorio controllato capillarmente dalla presenza di noti personaggi criminali. Per me è stato praticamente impossibile fare propaganda...

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Miano «è un territorio controllato capillarmente dalla presenza di noti personaggi criminali. Per me è stato praticamente impossibile fare propaganda elettorale, sistemare un banchetto oppure chiacchierare liberamente con i residenti». Lo dice Sandro Ruotolo, candidato alle suppletive a Napoli con il Pd. «Oggi è la giornata conclusiva di questa campagna elettorale. Entusiasmante per tutti. Per me, per la responsabilità che sento addosso di rappresentare questa ampia coalizione civica di centro sinistra insieme ad associazioni e singole personalità della società civile. Emozionante - prosegue - anche perché centinaia e centinaia di persone si sono mobilitate per sostenere Napoli con Ruotolo».


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«Ma - rimarca - voglio raccontarvi ora che ieri, per la prima volta da quando ho iniziato la mia campagna elettorale per il Senato della Repubblica, ho incontrato sul mio cammino la camorra. E accaduto nelle strade del quartiere di Miano. Qui ho percepito la chiara presenza della forza intimidatrice della criminalità organizzata. Una sensazione che conosco bene in tanti anni di inchieste giornalistiche contro la mafia. Sguardi bassi, strane presenze e un clima pesante». 

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Nei giorni scorsi Ruotolo ha contattato l'Area della Ricerca Napoli 1 chiedendo la disponibilità per un incontro nel quale discutere di ricerca, della condizione dei ricercatori nonché dell'annosa questione della cosiddetta 'fuga dei cervelli'.
«Abbiamo volentieri colto l'interesse di un potenziale senatore della Repubblica di confrontarsi con ricercatori del CNR su temi così importanti per lo sviluppo del Paese - afferma, in una nota, Giuseppe De Pietro, direttore CNR ICAR - dando ai nostri colleghi l'opportunità di evidenziare le problematiche connesse al sistema della ricerca italiano, con le quali si confrontano quotidianamente migliaia di ricercatori nello svolgimento delle proprie attività. Non è pervenuta, ad oggi, nessun'altra richiesta di incontro da parte di altri candidati sul tema, richieste che, qualora fossero avanzate, saremmo ben lieti di accogliere».

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Il Mattino