Emergenza abitativa a Napoli, donne e bambini di piazza Miraglia occupano Palazzo San Giacomo

Emergenza abitativa a Napoli, donne e bambini di piazza Miraglia occupano Palazzo San Giacomo
«I bambini di piazza Miraglia non possono aspettare: senza casa non si può stare!». E' lo striscione che accompagna la protesta pacifica di trenta persone...

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«I bambini di piazza Miraglia non possono aspettare: senza casa non si può stare!». E' lo striscione che accompagna la protesta pacifica di trenta persone tra donne e bambini (età comrpesa tra i due e i dieci) che da stamattina hanno occupato gli uffici dell'assessorato al bilancio a Palazzo San Giacomo per chiedere una soluzione all'emergenza abitativa che li riguarda: a rischio sgombero ci sono infatti 6 famiglie che da oltre due anni vivono nell' immobile di proprietà della confraternità servi di Gesù in piazza Miraglia, ora oggetto di progetti per la realizzazione di una struttura ricettiva. 


«Due anni fa la Curia e l'Amministrazione comunale avevano garantito l'impegno a cercare in sinergia soluzioni alternative per il diritto alla casa. Ma le parole sono restate finora lettera morta - ha spiegato Enzo Piccegna -  abitante dell'immobile di Piazza Miraglia - tutto si è ridotto chiacchiere, non hanno proprio idea di come si ricoslvono i problemi». 
 
Gli attivisti fanno sapere che «l'occupazione procederà a oltranza finché non verrà individuata una soluzione concreta per gli abitanti di piazza Miraglia a rischio sgombero» e chiedono di incontrare quanto prima il sindaco di Napoli Luigi de Magistris e l'assessore al bilancio Enrico Panini. 

Un' azione che è anche un appello al primo cittadino a «fare presto perchè incombe davvero il pericolo di vedere in strada sei famiglie, insieme a poveri e precari in totale emergenza abitativa. Una composizione socialmente vulnerabile, per oltre un terzo rappresentata da bambini sotto i dieci anni». 


Secondo gli attivisti sarebbero troppi gli impegni presi con l'amministrazione per il diritto alla casa e poi rimasti sulla carta: «Dall'albergaggio sociale per l'emergenza abitativa previsto dalla delibera 1018 del 2014 mai decollato anche per mancanza di fondi, alla struttura di accoglienza di medio periodo che doveva partire nel 2015 in via Settembrini che attende ancora la fine dei lavori in un eterno rimando, fino all'acquisizione a costo zero di immobili dal demanio per destinarla all'emergenza abitativa non è mai veramente partita». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino