Sono giorni d'inferno per gli studenti universitari che frequentano il Secondo Policlinico. Stavolta, però, le dure sessioni estive e le "sudate carte"...
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Cellulari, portafogli, borse, ma anche caschi, libri universitari, occhiali da sole e qualsiasi oggetto rivendibile è la refurtiva preferita del ladro - o dei ladri - che colpiscono a cadenza pressochè quotidiana. A nulla sembrano essere serviti i cartelli che avvisano gli studenti di non lasciare oggetti incustoditi e il passaparola che da mesi circola sui principali social network. L'ultimo furto è stato messo a segno poche ore fa, quando proprio su un gruppo di studenti universitari è stato segnalato l'ennesimo episodio.
Lo scorso anno gli stessi studenti della Federico II avevano colto in fallo e fatto arrestare un individuo trovato in possesso di diverse centinaia di euro e di alcuni documenti. La "calma" però, è durata ben poco. Dopo pochi giorni, infatti, sono ricominciati i furti ai danni dei malcapitati vittime di un istante di distrazione.
Le forze dell'ordine, più volte allertate, non hanno potuto far niente se non ribadire agli studenti che per arginare i furti è necessario evitare di lasciare oggetti di valore incustoditi. Le aree "comuni" sono del tutto prive di videosorveglianza e per i ladri è facile, anzi facilissimo, entrare ed uscire senza essere notati. Nell'immenso dedalo del Secondo Policlinico è, inoltre, facilissimo occultare la refurtiva in attesa di andarla poi a "ritirare" con calma ed eludendo così eventuali controlli. In assenza di vere e proprie contromisure efficaci a contrastare il fenomeno, però, i ragazzi che frequentano il polo universitario si stanno organizzando per una sorta di "autocontrollo" delle aule. Forte l'attenzione su un individuo pressochè calvo che si aggirerebbe con fare sospetto "armato" di uno zainetto nero tra le aule studio. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino