Per Emilio Lupo, psichiatra e responsabile nazionale dell’Organizzazione Psichiatria Democratica e membro del Comitato per l’Albergo dei Poveri, l’ondata di...
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Per Lupo, occorre stilare un cronoprogramma di interventi «per dare risposte articolate alle tantissime persone che sono costrette a vivere in strada, a Napoli. Guai se la carità pelosa facesse aprire gli occhi su questa tremenda realtà solo per poche ore, per richiuderli appena passata l’emergenza freddo». Ecco perché Lupo chiede «da una parte all’Amministrazione comunale napoletana - impegnata su questo versante - di accelerare l’attivazione della prima tappa nella struttura di via Bernardo Tanucci (avviando nel contempo un tavolo di lavoro che stili un crono programma su tutto il territorio cittadino) e dall’altro alle categorie,alle Associazioni ed Enti napoletani (Confindustria, Sindacati, Commercianti, Università, stampa, mondo dello spettacolo e dello sport, volontariato, studenti) di sostenere concretamente il lavoro del Comune contribuendo sia all’arredamento delle strutture che alla loro gestione». S
Conclude Lupo: «Solo se la città sentirà questi luoghi come propri, essi diventeranno patrimonio della intera comunità napoletana e costituiranno l’antidoto a quella falsa coscienza che produce depositi di uomini e cose. È questa una occasione importante e una sfida collettiva da accettare e vincere». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino