Emergenza rifiuti in Campania, ultimatum ai sindaci: «Serve collaborazione»

Emergenza rifiuti in Campania, ultimatum ai sindaci: «Serve collaborazione»
«Ai Comuni chiedo di collaborare e di mettere a disposizione gli spazi per stoccare i rifiuti. E lo garantisco: entro gennaio i siti saranno liberati. Abbiamo già...

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«Ai Comuni chiedo di collaborare e di mettere a disposizione gli spazi per stoccare i rifiuti. E lo garantisco: entro gennaio i siti saranno liberati. Abbiamo già fatto le gare per portare fuori regione la spazzatura che si accumulerà nel periodo di fermo del termovalorizzatore di Acerra»: Gabriele Gargano, amministratore unico della Sapna (la società partecipata della Città Metropolitana che si occupa di smaltire l'immondizia), rivolge un appello alla collaborazione. E offre garanzie.

 
Per evitare la crisi che potrebbe crearsi a partire dal primo settembre, quando si fermeranno le tre linee dell'inceneritore per la necessaria manutenzione alla turbina, si punta soprattutto sulle esportazioni dell'immondizia. La Regione è riuscita ad appaltare cinque dei sei lotti messi in gara per portare fuori regione le balle, e ha messo a disposizione delle società provinciali una parte dei quantitativi: invece della spazzatura accumulata nella fase dell'emergenza tra il 2001 e il 2009, potrebbe partire la frazione secca che esce adesso dagli stir e che non si sa dove bruciare.

Anche Sapna ha fatto la sua parte. Con l'ultimo bando sono state messe in gara 125mila tonnellate di frazione umida con un' opzione di ulteriori 125mila. Il quantitativo era diviso in 6 lotti. Ne sono stati aggiudicati due per 35mila più 35mila tonnellate. Il prezzo a base di gara era di 195 euro, un lotto è stato aggiudicato a 191 euro e l'altro a 194,8 euro a tonnellata. Solo un piccolo quantitativo resterà in Italia, tutto il resto sarà portato all'estero. Saranno necessari perciò dai due ai tre mesi per ottenere le autorizzazioni agli spostamenti. Poi si libereranno spazi nei tritovagliatori in provincia di Napoli (Giugliano e Tufino), attualmente ingombri di quasi 20mila tonnellate, e la situazione diventerà un po' meno critica. Nei primi giorni di settembre, poi, si dovrebbe concludere una nuova gara per 80mila tonnellate mentre sono arrivate offerte per esportare 25mila tonnellate di frazione secca, quella che non potrà essere bruciata ad Acerra.

Ma fino a quando non saranno firmati i contatti e non arriveranno le autorizzazioni necessarie per le esportazioni, i rifiuti tolti dalle strade dovranno essere conservati nei siti di stoccaggio.

La Sapna aveva individuato sei siti: quattro a Giugliano (Taverna del re e Ponte Riccio), uno ad Acerra (Pantano) ed uno a Marigliano (Boscofangone). «Avevamo deciso di puntare su Giugliano e Acerra perché le piazzole sono vicine agli impianti», spiega a tal proposito Gargano. Ma nel summit tenuto con la Regione poco prima di ferragosto i due comuni sono stati esclusi dopo le proteste dei rispettivi sindaci e delle comunità locali. Allora Sapna ha puntato su Marigliano, ma il primo cittadino Antonio Carpino ha immediatamente convocato i capigruppo (la riunione è in programma oggi) e ha annunciato: «Quello spazio è stato appena liberato dalle balle arrivate nei primi anni del Duemila, non permetteremo a nessuno di portare nuovi rifiuti». Si annunciano, dunque, nuovi dinieghi e nuove proteste.

«Noi stiamo alla ricerca anche di altre soluzioni, potremmo affittare altre piazzole, ma bisogna che siano già attrezzate. Noi diamo indicazioni tecniche, ma poi tocca alla politica scegliere. Certo è che se tutti dicono di no la situazione diventa difficile», avverte Gargano.


Intanto Sapna ha chiesto agli operatori già contrattualizzati di intensificare i viaggi e ha ottenuto un paio di assensi. Un altro spiraglio viene dallo stir di Casalduni. Dopo l'incendio della scorsa estate, quando l'impianto fu messo fuori uso dalle fiamme, Napoli accettò parte dei rifiuti del Beneventano, e adesso la solidarietà potrebbe essere ricambiata. «Il tritovagliatore di Casalduni ha spazi liberi - conclude Gargano - già siamo andati a fare sopralluogo e poi organizzeremo i trasferimenti». Ma senza stoccaggi i rifiuti rischiano di restare in strada. Decisivo sarà comunque l'appuntamento del 26 agosto, quando è in programma la conferenza di servizi: in quella circostanza la Regione e gli altri soggetti competenti faranno il punto della situazione nel tentativo di scongiurare l'ennesima emergenza. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino