Emergenza rifiuti, comprati 35 camion a Napoli ma non ci sono gli autisti

Emergenza rifiuti, comprati 35 camion a Napoli ma non ci sono gli autisti
Trentacinque tra mezzi di lavoro - come bob cat ed escavatori - e di trasporto degli operai per una spesa di 8 milioni. Mezzi a deposito nell'ex Enel di Giugliano, che non...

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Trentacinque tra mezzi di lavoro - come bob cat ed escavatori - e di trasporto degli operai per una spesa di 8 milioni. Mezzi a deposito nell'ex Enel di Giugliano, che non possono essere utilizzati perché dei 370 lavoratori che dovrebbero farli muovere solo in tre hanno la patente adatta. Per ovviare a questo problema è stata scelta la strada del noleggio con un costo annuo intorno al milione. Certo, non un esempio di amministrazione lungimirante. Se si considera che la gara per i mezzi è iniziata nel novembre del 2017 e c'era tutto il tempo per programmare la formazione professionale. Tutto ciò accade alla Cas - acronimo che sta per Campania ambiente e servizi - società della Regione che ha come missione istituzionale «la raccolta e differenziazione rifiuti abbandonati nella terra dei fuochi, la rifunzionalizzazione urbana, la manutenzione e monitoraggio dei corsi d'acqua». E tra poco, nel costituendo «Polo ambientale», dovrebbe occuparsi della manutenzione dei parchi dei comuni della provincia di Napoli e del casertano. Insomma, la Cas dovrebbe essere il braccio operativo che risolve le emergenze rifiuti e ambientali. Invece, perde 23 milioni l'anno per mancanza di commesse: come dire che con tutto quello che c'è da fare nel pianeta dei rifiuti e dell'ambiente i 370 lavoratori sostanzialmente sono poco occupati. Dato ancora più contraddittorio, se si considera che l'84% del bilancio della Cas se ne va per gli stipendi e la stessa società costa un milione e centomila euro al mese. La Cas nasce nel 2014 dalle ceneri di Astir - siamo agli sgoccioli della gestione di Stefano Caldoro - e da allora è un monumento all'immobilismo dal punto di vista dei lavori, molto dinamica è invece sotto l'aspetto delle spese. L'attuale amministratore è Luca Esposito ex assessore al Comune di Napoli ai tempi del sindaco Rosetta Jervolino. Della vicenda Cas se ne è parlato nella commissione Trasparenza del Consiglio regionale - la presidente è Valeria Ciarambino del M5S - che ha interrogato i sindacati interni e quelli regionali che rappresentano i lavoratori da cui è partita la denuncia, e il vicepresidente della giunta regionale Fulvio Bonavitacola.

 
Tema sensibilissimo quello dell'ambiente e dei rifiuti, con i sindacati che denunciano la mala gestio: dalla Cgil alla Uil passando per i quelli interni come Mediterraneo che vede in Vincenzo Pirozzi tra i più agguerriti nel denunciare sprechi e mancanza di prospettiva per Cas. Carte alla mano, vale a dire le determine di pagamento, viene fuori che il noleggio dei mezzi è molto costoso, ma quello che fa arrabbiare gli stessi lavoratori sono i costi ritenuti fuori mercato: «16 Panda a 550 euro al mese - racconta Pirozzi - quando il prezzo di mercato non supera i 200 euro. Lo stesso vale per gli escavatori a 900 euro al giorno quasi il doppio del prezzo corrente. Che dire poi dei 25 pulmini 9 posti? Se davvero si fossero mossi tutti questi operai avremmo avuto 10 milioni di fatture in più». Poi c'è la questione dei 44 patrocini legali che costano più 300mila euro - si tratta di vertenze con i lavoratori - malgrado la Cas abbia un suo ufficio legale. Raffaele De Leonardis dirigente della società spiega così questo dato: «Abbiamo pensato di stipulare una convezione con l'Avvocatura regionale, ma abbiamo bisogno di risposte rapide. È necessario andare a vedere l'impatto del costo dei singoli legali sulla causa e vedere quante ne abbiamo vinte, e ce ne sono tante, stiamo parlando del 70 per cento». Infine, ma non ultima la questione della guardiania dei mezzi non utilizzati, stando a quello che è emerso dalle testimonianze verbalizzate in Commissione sono stati stipulati contratti con una ditta esterna pur avendo Cas il servizio interno di guardiania.
 

Tocca a Bonavitacola fare chiarezza sulle spese e definire la prospettiva di Cas: «È una situazione che abbiamo ereditato - spiega - ma l'azienda la salveremo i nostri incontri riguardano le prospettive dell'azienda, non mi occupo né di telefonini, né di noleggi e non è compito dell'Assessore fare questo. Esiste una direzione generale che si occupa del controllo sulle partecipate, dove si verifica anche la correttezza delle spese, la virtuosità delle gestioni e la sobrietà dei comportamenti. Credo che sia corretto dare modo a coloro avverso i quali vengono mosse delle contestazioni di potersi difendere e di replicare. Se qualcuno ritiene che ci sono gli estremi, già fin d'ora, per una possibile rilevanza penale, si facciano le denunce del caso». Quanto alle prospettive «entro Natale dovrebbe nascere il Polo ambientale» assicura il vicepresidente della giunta regionale. Dove la Sma, la società che si occupa dello smaltimento dei rifiuti e la Cas dovrebbero scambiarsi manodopera e risorse per arrivare forse anche a una fusione. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino