Equitalia perde in Cassazione, la Suprema Corte accoglie le ragioni di un contribuente napoletano

Equitalia perde in Cassazione, la Suprema Corte accoglie le ragioni di un contribuente napoletano
Napoli. L'avvocato Angelo Pisani contro Equitalia che soccombe in Cassazione. «Con l'ultima sentenza della Suprema Corte ancora una volta garantiamo giustizia e...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Napoli. L'avvocato Angelo Pisani contro Equitalia che soccombe in Cassazione. «Con l'ultima sentenza della Suprema Corte ancora una volta garantiamo giustizia e assicuriamo difesa: solo dalla notifica di un atto integrale si ha piena conoscenza legale e decorrono i termini per l'impugnazione di un provvedimento». E’ il primo commento a caldo dell’avvocato Angelo Pisani sulla sentenza della Sesta Sezione Civile della Cassazione che ha accolto il ricorso presentato da un contribuente di Roma, assistito da Pisani, e rigettato l’opposizione presentata da Equitalia contro il provvedimento della Commissione Tributaria Regionale già favorevole allo stesso contribuente.


Con un provvedimento destinato ad entrare nelle pagine della Giurisprudenza, la Corte  presieduta dal magistrato Marcello Iacobellis ha stabilito in sostanza che nessun rilievo può avere l'intervento di un precedente rateizzo o altro documento per la piena conoscenza dell'atto al contribuente, perché tale piena conoscenza si verifica solo con e dalla data di notifica dell'atto originario, che non può essere sostituito, nemmeno dall'estratto ruolo.

«Ancora una volta – spiega l’avvocato Pisani – Equitalia aveva cercato di far valere documenti non idonei a stabilire la conoscenza dell’atto, così negando sostanzialmente al cittadino perfino il diritto di difesa. Ma la Cassazione ha accolto le giuste ragioni del contribuente, cui d’ora in poi non basterà recapitare notifiche dal contenuto vago o parziale per pretendere somme di cui non si conoscono nemmeno le motivazioni». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino