Ercolano capitale della cultura: gli obiettivi contenuti in un dossier

Ercolano capitale della cultura: gli obiettivi contenuti in un dossier
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C'è il rilancio del mercato degli abiti usati con i percorsi di street art. E poi, la nascita di start up di imprese creative, i campi di volontariato internazionali su ambiente e archeologia, le mostre d'arte con un itinerario sul Caravaggio. Sono alcuni temi contenuti nel dossier sulla candidatura di Ercolano a capitale italiana della cultura per il 2016, illustrati all'Auditorium Rai di Napoli in una conferenza stampa introdotta dal direttore del Centro Produzione, Francesco Pinto.




Il dossier è stato inviato martedì al Mibact ed è stato elaborato da una cabina di regia costituita da Comune, Museo Archeologico Virtuale, Herculaneum Conservation Project, Ente Ville Vesuviane, Unione Industriali di Napoli e da Forum dei Giovani e Pro Loco Herculaneum. La città di Ercolano contende il titolo di capitale ad altre nove finaliste: Aquileia, Como, Mantova, Parma, Pisa, Pistoia, Spoleto, Taranto e Terni ma sembra avere tutte le carte in regola per spuntarla nonostante problemi e criticità. La posta in palio è alta: un milione di euro e l'esclusione delle risorse investite nella realizzazione del progetto dal vincolo del patto di stabilita'.



Ha spiegato il sindaco Ciro Buonajuto: «A noi non interessa ottenere solo il riconoscimento di un milione di euro ma che questa vittoria possa diventare un volano di sviluppo non soltanto per l'economia. Questa occasione deve essere colta dalla comunità e noi dobbiamo creare delle strutture perché possa rimanere la capitale della cultura anche negli anni successivi. Il riconoscimento economico è importante per creare una serie di iniziative che possano far maturare una identità cittadina e l'orgoglio di essere nati in uno dei posti più belli del mondo. Questa è la mia sfida». Sul punto anche il direttore generale dell'Unione Industriali di Napoli, Michele Lignola, ha affermato: «la città trova nel valore della cultura il trampolino per poter proiettarsi in avanti in una comunione di intenti, contrapposta all'individualismo, che è la condizione necessaria per costruire».



Le risorse per vincere la partita ci sono: il Vesuvio, gli scavi archeologici dove è nato il modello virtuoso pubblico-privato tra Soprintendenza e Herculaneum Conservation Project fortemente voluto dal mecenate americano David Packard. E poi le ville vesuviane, il Santuario della Madonna di Pugliano, l'approdo borbonico. Il responso è atteso il 30 ottobre.
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Il Mattino