Il commerciante di preziosi, bersaglio dei rapinatori uccisi a Ercolano, si era recato dal titolare di un deposito di bibite e detersivi, con il quale è imparentato,...
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Ha sparato perché si è sentito minacciato e in pericolo di vita il gioielliere che oggi ha ucciso i due banditi che lo avevano da poco rapinato di 5000 euro. «Non ho sparato per i soldi - ha detto durante l'interrogatorio da poco terminato, e di cui ha riferito uscendo il suo avvocato Maurizio Capozzo - ma perché mi hanno puntato la pistola in faccia e ho temuto per la mia vita».
I banditi, due, a volto scoperto, erano a bordo di un motorino. Secondo una prima ricostruzione uno di loro avrebbe avvicinato il commerciante per rapinarlo. I corpi dei rapinatori sono stati trovati a distanza di una ventina di metri uno dall'altro. Uno di loro è accanto al motorino.
Il commerciante di preziosi che ha reagito uccidendo i due banditi che tentavano di rapinarlo è molto noto ad Ercolano (Napoli) ed esercita da anni la sua professione. L'uomo, che già in passato aveva subito rapine, aveva rinnovato da poco il porto d'armi. Adesso, all'interno del deposito dove si stava recando, i carabinieri cercano di interrogarlo, ma l'uomo è sotto choc e non è in grado di rispondere.
L'uomo è interrogato dal pm della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli Pierpaolo Filippelli nella sede della Tenenza dei carabinieri di Ercolano (Napoli). Al momento l'uomo - C.S., 68 anni - non è indagato e i militari stanno assumendo «sommarie informazioni» sull'accaduto. Gli investigatori stanno ricostruendo l' esatta dinamica del tentativo di rapina finito nel sangue. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino