Villa di Cicerone a Pozzuoli, esplorati nuovi ambienti della «curtis» dell'oratore Video

Villa di Cicerone a Pozzuoli, esplorati nuovi ambienti della «curtis» dell'oratore Video
La cosiddetta villa di Cicerone a Pozzuoli non finisce di stupire. Nuove ricerche e forse nuovi ambienti di quella che sarebbero le strutture della curtis del famoso oratore, sono...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La cosiddetta villa di Cicerone a Pozzuoli non finisce di stupire. Nuove ricerche e forse nuovi ambienti di quella che sarebbero le strutture della curtis del famoso oratore, sono state recentemente rinvenute nel corso di una ricognizione speleologica.

 
L’esplorazione ha avuto luogo la via Campi Flegrei grazie alla partecipazione degli speleologi Berardino Bocchino e Graziano Ferrari, assistiti da Raffaella Lamagna, Vincenzo Russo (Associazione Rinascita dei Campi Flegrei) ed Adele Delicato (Associazione Nemea), all’interno di un campo che ospita una attività di floricultura, dove da tempo erano evidenti strutture murarie romane.

“In zona erano note cavità e cunicoli” racconta Ferrari, “ed una volta effettuate calate in corda lungo la parete sottostante, fra la folta vegetazione spontanea, è stato possibile esplorare diversi ambienti distribuiti lungo il versante”. Uno di questi, ad ipogeo e realizzato in opera mista, laterizia e reticolata, viene attualmente usato come deposito, per gli attrezzi utili al lavoro agricolo. Ma non solo.

A profondità ancora maggiori, un’area di forma rettangolare e realizzata con blocchetti in tufo, una piccola cisterna ed altri due ambienti voltati. “L’area esaminata è certamente molto interessante” conclude lo speleologo Graziano Ferrari, “anche se rimangono da verificare altre segnalazioni di ingressi in aree adiacenti. Certamente il nostro lavoro proseguirà con ulteriori spedizioni in cui speriamo di intercettare altre strutture utili alla conoscenza di questa antica struttura di epoca romana”. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino