I residenti di via Arenaccia e via Filippo Maria Briganti possono tirare un sospiro di sollievo. Almeno per ora. Dopo le polemiche agostane e dopo le numerose richieste fatte...
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L'intervento di stamattina - che presumibilmente andrà avanti per diversi giorni e che ha visto un lavoro sinergico da parte della Polizia Municipale e dell'Asl - non è bastato ad abbassare il livello di tensione che si registra nel quartiere. Il presidente della III Municipalità Ivo Poggiani, infatti, ha duramente polemizzato a causa delle pessime condizioni della struttura chiedendo un ulteriore sforzo agli undici proprietari dell'immobile e puntando il dito contro i rumorosi silenzi della politica sul destino dell'ex cinema. «Dopo numerosi solleciti finalmente i privati si sono mossi per bonificare e mettere in sicurezza i locali dell'ex cinema Gloria - ha affermato il numero uno del parlamentino di via Lieti - un intervento fortemente richiesto dai cittadini che non potevano più vivere in quelle condizioni. Un intervento di pulizia, derattizzazione e messa in sicurezza, però, per quanto radicale non può bastare a risollevare dal degrado una struttura che giace in quelle condizioni da trent'anni. Locali che potrebbero fare da attrattore per il quartiere giacciono in condizioni pietose e nessuno si degna di mettere in piedi un progetto di riqualificazione serio e duraturo. Negli scorsi anni - prosegue ancora Poggiani - qualcuno ha parlato di supermercati, qualcun altro di un centro commerciale o di una palestra. Ad oggi non si sa niente di questi progetti e l'ex cinema Gloria continua ad essere solo un attrattore di degrado per il territorio di via Arenaccia».
Alle già pessime condizioni della struttura si aggiungono, infatti, le note difficoltà nello spazzamento dei rifiuti da parte di Asìa. Difficoltà che si traducono in cassonetti quasi sempre ingombri di rifiuti. Il presidente della III Municipalità ha poi voluto porre l'accento sulla questione sicurezza: «Gli operai stanno puntellando alcuni solai che rischiavano di crollare - spiega - a questi si aggiungono i cornicioni crollati e transennati su cui nessuno è ancora intervenuto. Evidentemente si aspetta che qualcuno si faccia male prima di intervenire».
Poi l'affondo: «La politica deve interrogarsi seriamente su questioni di questo genere. Bisogna comprendere il confine tra l'interesse privato e quello della collettività. Migliaia di cittadini non possono essere ostaggio di una struttura che, invece, dovrebbe essere ben altrimenti valorizzata». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino