Falsi incidenti a Torre Annunziata, prime ammissioni: per 14 confermati i domiciliari

Il tribunale di Torre Annunziata
Falsi incidenti: il gip conferma i domiciliari per i 14 arrestati dell'inchiesta principale, ma spuntano le prime ammissioni nel gruppo che faceva capo a Salvatore Verde. Lo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Falsi incidenti: il gip conferma i domiciliari per i 14 arrestati dell'inchiesta principale, ma spuntano le prime ammissioni nel gruppo che faceva capo a Salvatore Verde. Lo stesso consulente di Boscoreale, infatti, ha deciso di non rispondere alle domande del gip Antonello Anzalone, ma si è affidato a dichiarazioni spontanee per provare a difendersi. «Non esiste nessuna associazione a delinquere ha detto ma confermo di essere stato contattato per l'organizzazione di alcuni falsi incidenti. Di questi però, non ho saputo più niente». Solo Raffaele Celentano (difeso dall'avvocato Maria Sella) si è avvalso della facoltà di non rispondere. Invece, assistito dall'avvocato Pasquale Striano, Verde ha rimandato alle prossime settimane una più puntuale risposta sui singoli episodi contestati, anche se le accuse nei suoi confronti sono pesanti.

 
Il riferimento è a una trentina di falsi incidenti scoperti dai finanzieri del gruppo di Torre Annunziata, nell'ambito della maxi inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Sonia Nuzzo del pool di magistrati della Procura oplontina guidata dal procuratore Sandro Pennasilico e dall'aggiunto Pierpaolo Filippelli. Associazione per delinquere che, con carattere di serialità, era dedita alle truffe assicurative, falso ideologico, sostituzione di persona e falsa testimonianza sono le accuse mosse a vario titolo a ben 112 indagati un centinaio a piede libero coinvolti nel presunto sistema gestito proprio nello studio di consulenza di Verde. Nel locale di Boscoreale infatti, i finanzieri avevano piazzato una cimice che aveva registrato diversi incontri per mesi e a fine indagini, anche l'intervento di due «mele marce» del gruppo della guardia di finanza oplontina, arrivate da Verde per scoprire se ci fossero le microspie, poi trovate e disattivate. Per loro e per l'avvocato Ivo Varcaccio Garofalo, infatti, è arrivato un arresto per favoreggiamento a Verde.

Sia il consulente che Varcaccio sono però, in carcere da ormai tre settimane, perché coinvolti anche nello stralcio romano dell'inchiesta, quello che riguarda i giudici di pace corrotti che avrebbero incassato mazzette per indirizzare sentenze e risarcimenti danni verso avvocati del sistema. Tutto il giro d'affari, calcolato in almeno 30mila euro al mese, ruotava secondo gli investigatori attorno al magistrato onorario Antonio Iannello. Per questa inchiesta, il gip di Roma ha firmato 23 arresti (18 in carcere, 5 ai domiciliari), ma il Riesame ha deciso per i primi dodici che la competenza territoriale sia a Salerno, trasmettendo gli atti nuovamente in Campania. Una decisione che potrebbe essere ribadita tra oggi e lunedì anche per gli altri indagati che si sono rivolti al tribunale della libertà romano e discuteranno le loro istanze per arrivare almeno allo spostamento dell'eventuale processo a Salerno o, in realtà, a Nocera Inferiore, dove potrebbe incardinarsi la competenza territoriale.
La corruzione materiale, con la consegna del denaro, infatti è stata filmata nello studio di Iannello a Scafati, anche se poi si sarebbe esplicitata a Torre Annunziata con il deposito delle sentenze. Uno scontro giudiziario che per il momento, ha prodotto solo un allungamento certo dei termini di detenzione cautelare per gli indagati, che per adesso restano tutti in carcere o ai domiciliari in attesa che possano pronunciarsi giudici «competenti» per territorio.


La discussione più attesa però, è quella di lunedì e riguarda proprio Iannello (assistito dall'avvocato Francesco Matrone), che probabilmente punterà solo sull'eccezione che porterebbe l'iter giudiziario vicino casa. La sua è la figura chiave di tutta l'inchiesta perché proprio il suo studio è stato il set delle riprese dei finanzieri, che hanno filmato una trentina di incontri con consegne di denaro sia da parte di avvocati intenzionati ad addolcire le sentenze, sia di periti che pagavano per ottenere consulenze ben pagate: tutti, per l'accusa, rispettavano un tariffario praticamente fisso.
  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino