Si profila un immediato futuro «ad accesso limitato» nelle location vista mare. A Marechiaro e Riva Fiorita si teme la penuria di clienti e di turisti da un lato;...
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L'estate difficile del borgo è iniziata già in primavera. Sono state almeno una trentina le multe da 400 euro arrivate ai bagnanti assiepati sugli scogli e sotto il Palazzo degli Spiriti tra fine fase 1 e fase 2. Veri e propri «blitz», confidano i residenti. Le regole non sono sempre chiare, i verbali sì. «Evitare sanzioni ai cittadini e alle attività è un altro motivo per limitare gli accessi, almeno in questa fase aggiunge Mannato Un po' come succede alla Gaiola, e magari con una pattuglia dei vigili in piazzetta che verifichi che a scendere le scale sia chi è prenotato in una struttura. Orientativamente, per rispettare le nuove distanze di sicurezza Marechiaro può contenere circa 400 persone distribuite tra scogliere, spiaggetta e strutture. Alcuni ristoranti si stanno già organizzando con le prenotazioni e i lidi con gli abbonamenti». Uno dei lidi di Marechiaro quest'estate probabilmente non aprirà. «Con i 2 metri di distanza tra i tavoli - spiega il titolare del ristorante Cicciotto Gianluca Capuano - apriremo nel corso della prossima settimana. Assurdo che non ci sia ancora chiarezza su regole e procedure. Per esempio: una comitiva di 6 persone dovrebbe prenotare, poi fornirci una autocertificazione e infine sedersi a tavola? Proveremo a rimetterci al lavoro, anche se con un po' di ritardo, per essere certi di rispettare tutte le misure di sicurezza. Circa 30 dei nostri 70 coperti dovranno essere eliminati, ma difficilmente si riempirà il locale: non ci sono turisti e la gente non vorrà uscire, per paura o crisi. Nessuno dei miei circa 15 dipendenti ha ancora visto la cassa integrazione. Quanto ai bagnanti, dovranno rispettare le regole. Anche se fatti con pattuglie di passaggio, ben vengano controlli per evitare assembramenti ed eventuali nuovi contagi».
Anche qui l'estate si annuncia complessa per tutti: ristoratori, ormeggiatori e bagnanti. Nei giorni scorsi è stato avvistato più di un assembramento sugli scogli. Per lo più ragazzi e giovanissimi: un'utenza lontana dalla clientela dei ristoranti. Sarà perciò un'«apertura di prova la prossima settimana per il Bar del Mare - spiega il titolare Nicola Marino - se dovesse andar male chiuderemo di nuovo consegnando le chiavi alle istituzioni. Si sta pensando di limitare l'accesso alla spiaggia: qui è tutto pubblico e la situazione sarà difficile da gestire». Il paradosso è dietro l'angolo nell'estate 2020, in cui la paura della folla e la paura dell'assenza di clienti non sono in contraddizione. «Stiamo lavorando con Aicast per l'attivazione delle telecamere della Ztl e contingentare gli accessi a Riva Fiorita - racconta Luisa Arrichiello, titolare di Giuseppone a Mare - Un assembramento davanti al ristorante sarebbe pericoloso e inoltre potrebbe farci sanzionare. In questo momento stiamo sanificando e organizzando il distanziamento dei tavoli, ma è assurdo che a oggi non conosciamo ancora le nuove regole ufficiali. Mi stanno arrivando prenotazioni per fine maggio, ma ancora non so rispondere con precisione. Dovrò eliminare almeno 70 dei miei 160 posti a sedere. Per una comitiva di 20 persone ci vorrà un tavolo di 40 metri. Per ora ripartiamo dal 21 maggio, ma negli anni, anche se a prezzi non eccessivi, ci siamo rivolti a un turismo di livello che ora non c'è più. Insomma, che Dio ce la mandi buona». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino