Fase 2 in Campania, l'appello degli agenti di viaggio: «La nostra categoria dimenticata»

Fase 2 in Campania, l'appello degli agenti di viaggio: «La nostra categoria dimenticata»
«I ristoranti, i parrucchieri, gli estetisti, va bene. Ma degli agenti di viaggio perché nessuno parla?». A porre la domanda, accompagnata ad un appello...

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«I ristoranti, i parrucchieri, gli estetisti, va bene. Ma degli agenti di viaggio perché nessuno parla?». A porre la domanda, accompagnata ad un appello alla Regione e al governo centrale, è Cesare Foà presidente di Adv Unite, associazione delle Agenzie di viaggio unite, la più rappresentativa in Campania con i suoi oltre 160 iscritti. «Il turismo campano - ragiona Foà - dovrebbe rimanere al primo punto dell'agenda regionale, in quanto volano indiscutibile di sviluppo. Eppure sembra non interessare a nessuno: a distanza di due mesi non è arrivato alcun provvedimento dal governo e dalla nostra Regione per la sopravvivenza delle agenzie di viaggi e dei tour operator». 


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Un comparto solido e importante. Si tratta, ricordiamolo, di 1200 imprese solo in Campania, che mediamente occupano almeno tre quinti di persone con tour operator che offrono lavoro a tantissima gente. «Molte di queste persone - prosegue Foà - hanno un età superiore ai 40 anni e dunque difficilmente troveranno un'altra occupazione in caso di licenziamento. Le agenzie di viaggi rappresentano il comparto essenziale in quanto creano paccheti turistici includendo non solo alberghi, ma anche vettori, ristoranti, noleggiatori offrendo a numerose altre attività la possibilità di essere inserite nei pacchetti. Per ogni 100 euro spesi in agenzia dai turisti altri 80 euro vengono spesi in altri settori per lo shopping, il divertimento e l'intrattenimento». 
 
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«Non è il caso di insistere con i soliti dati ampiamente triti e ritriti: Pil 13%, occupati nel mondo turistico 500mila soggetti. Ma che cosa accadrà adesso? Quest'anno ci sarà il blocco delle nostre attività perchè non ci sono colegamenti, ma soprattutto mancano indicazioni sulle riaperture. È triste doverlo constatare, ma da noi il turismo è stato abbandonato». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino