L'invito alla festa dei giovani democratici, il sindaco de Magistris l'ha accettato e sarà, la settimana prossima, un round in un'arena non certo amica. Ma...
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Ma, attenzione, perché in queste ore sembra esserci stato un ripensamento dalla sponda deluchiana e, in queste ore, si sta ridefinendo il programma per trovare un posto al governatore. Perché stavolta, con una campagna elettorale per le regionali praticamente già iniziata, non è il caso di tenere fuori l'ex sindaco di Salerno. Senza contare, è il ragionamento dei deluchiani, che non si può lasciare la platea all'«odiato» sindaco di Napoli. Vedremo. Ma nel frattempo il governatore si può fregiare dell'invito al dibattito di domani sera alla Festa nazionale dell'Unità di Ravenna (il giorno prima della chiusura davanti ad un'ampia platea democrat) sul Mezzogiorno con l'ex ministro Claudio De Vincenti. Un invito che smentisce anche un irrigidirsi dei rapporti tra l'ex sindaco di Salerno e il Nazareno.
Mentre nelle altre province già si lavora dopo la pausa estiva per fare il punto della situazione, a Napoli se ne parlerà solo la settimana prossima con una serie di incontri con tutti i segretari di circolo della provincia. Comune per comune per capire come il Pd è radicato e lavora nei vari consigli comunali. Poi subito dopo una direzione o un'assemblea provinciale. Un semplice giro di orizzonte per ora. Mentre a Salerno, Avellino e Benevento si sono già riuniti in vario modo tutti gli organismi dirigenti. Non solo per la naturale ripresa politica ma anche per mettere a punto le locali feste provinciali dell'Unità. Già quasi chiusa, per ora, la kermesse nel Sannio (dal 21 al 23 settembre) dove hanno già confermato l'ex ministro degli Interni Marco Minniti e il capogruppo pd alla Camera Ettore Rosato. Tutti semplici giri di riscaldamento a bordo campo in attesa che dalla direzione nazionale arrivi il via libera per l'apertura dei congressi. Ed è qui che già tutti puntano l'occhio per capire il futuro prossimo del partito.
Per ora l'unico candidato già in campo per la successione del reggente Martina è il governatore del Lazio Nicola Zingaretti. Al lavoro da settimane, inizia a verificare le truppe su cui può contare sui vari territori. A Napoli e in Campania, già con lui, ci sono Nicola Oddati, Antonio Marciano (con lui nella segreteria nazionale ai tempi della Sinistra giovanile) e il consigliere regionale Gianluca Daniele. Un interessamento verso Zingaretti, un modo solo per sondare il terreno, sembra averlo espresso il governatore De Luca anche se il figlio Piero rimane (per ora) saldamente renziano (a luglio era tra i parlamentari a cena con l'ex premier). Vedremo. Anche perché con il passare delle ore sembra che a Roma s'inizi a pensare (su vigoroso pressing dei renziani) come evitare l'ennesima guerra interna con un nome unico per il congresso nazionale. Ma per ora nessuna convocazione dell'assise che dovrà eleggere il segretario nazionale, né di quelle regionali che devono votare i rispettivi referenti ormai scaduti. Possibile che si decida di convocare prima quello nazionale e, a cascata, quelli regionali per evitare confusioni tra alleanze spurie e le solite conte. In Campania per la successione ad Assunta Tartaglione alla segreteria di via Santa Brigida c'è già un elenco di aspiranti disposti a prendere il timone in un momento difficile per il partito, tra vigilia di Europee e Regionali. Chi sarebbe disposto a buttarsi a capofitto in un'avventura tutt'altro semplice sono, per ora, il capogruppo pd in Comune Federico Arienzo, l'ex deputato Massimiliano Manfredi e il consigliere regionale Antonio Marciano. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino