«Un mondo con un'unica voce sarebbe un mondo monotono, la bellezza di un coro invece ci fa sentire come voci diverse hanno come risultato l'armonia»....
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L'edizione 2017 è stata curata dall’Associazione di Promozione Sociale I Ken O.N.L.U.S, protagonista prima nelle strade della città e poi al Teatro San Carlo, la kermesse di musica ha voluto mettere in risalto l'uguaglianza dei diritti.
«Cantiamo perché ci piace e perché ci sembra un modo per stare insieme per fare connessioni con tutti» Carlo Cremona, responsabile di I-Ken ha voluto sottolineare anche con la presenza dei cori alla manifestazione 'Futuro Remoto' organizzata da Città della Scienza come le differenze dei colori possono annullare le barriere diventando simbolo di riscatto e libertà. Un concetto sottolineato proprio dalla Fondazione Teatro San Carlo con il sovrintendente Rosanna Purchia: «Questo Teatro non conosce diversità - ha detto - questa è una parola che non appartiene al Massimo napoletano».
«Attraverso la “Cromatica” facciamo vibrare le differenze per la rivendicazione dei pari diritti civili e umani per tutti e tutte - hanno spiegato - inserendo tale rivendicazione in quel movimento mondiale conosciuto con l’acronimo LGBT* (persone Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender e tutte le altre che si indicano con un neutro asterisco)»
I cori che si sono alternati sul prestigioso palco del San Carlo sono giunti da tutta l'Italia, da Napoli CorAcor | Rainbow Choir, Checcoro da Milano, Good News e Qoro da Torino, da Roma Rainbow e Choir e Stranivari da Terni. Una vetrina per i cori che potranno avere l'occasione di farsi notare dai Grandi Festival Europei dei Cori LGBT Leggi l'articolo completo su
Il Mattino