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Le autorità iraniane si dicono pronte a rimpatriare la salma di Vida Shahvalad, la 21enne morta a Napoli, nel quartiere Secondigliano, insieme al fidanzato Vincenzo Nocerino, di 24 anni sabato scorso. Dopo l’appello lanciato - come scritto da “Il Mattino” - sia a nome dei familiari di Vida sia di Ahmad Bahramzadeh, un loro amico 28enne, dal papà di Vincenzo, Alfredo Nocerino, attraverso i microfoni di Radio Marte con lo speaker Gianni Simioli e il deputato di Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli, l’Iran ha annunciato che non vi sarà nessun ostacolo a trasferire nel Paese d’origine il corpo della ragazza. A darne notizia ieri è stata l’Ambasciata iraniana a Roma, che così ha scritto su X: «Non appena sarà reso noto il parere definitivo dell’autorità competente, le operazioni relative al trasferimento della salma, già per altro inizialmente avviate, verranno concluse al fine di permettere nel più breve tempo possibile il rientro delle spoglie in Iran».
Nel post si legge inoltre che «le necessarie pratiche per il trasferimento della salma sono seguite con attenzione e celerità da parte dell’Ambasciata e delle autorità in Italia. Con l’auspicio che le vostre preghiere e il digiuno siano graditi al Signore, rinnoviamo i sentimenti di rammarico per la morte improvvisa di Vida, studentessa iraniana residente in Italia e di profondo cordoglio alla sua famiglia, ai suoi amici e alla comunità degli studenti residenti in Italia», conclude il tweet. L’appello era nato in seguito a un servizio giornalistico sulla morte della 21enne trasmesso da un tg iraniano opposto al governo, in cui Vida veniva descritta quasi come una “poco di buono”. Un servizio che oltre a danneggiarne l’immagine e a diffondere notizie distorte in merito al ritrovamento dei cadaveri della coppia (dicendo che sarebbero stati seminudi) aveva creato ansia e preoccupazione nella famiglia per il trasferimento della salma in patria.
Dopo l’accorato appello lanciato dal papà di Vincenzo Nocerino, trovato morto per asfissia da monossido di carbonio in una Panda parcheggiata in un box assieme alla sua fidanzata, anche il sindaco Manfredi ha fatto sapere di essere disponibile ad aiutare i familiari a far riposare in pace Vida. «Laddove la famiglia lo desideri, diamo la massima disponibilità ad accogliere la salma a Napoli e darle una degna sepoltura, perché la consideriamo una cittadina napoletana - ha detto Manfredi - Vida Shahvalad si era perfettamente inserita nella nostra comunità e merita rispetto e solidarietà da parte della città».
A dare una forte spinta all’intervento dell’Ambasciata iraniana per i due fidanzati morti nel garage a Secondigliano è stato il deputato Francesco Borrelli, che aveva raccolto il grido di dolore di entrambe le famiglie nel corso della trasmissione condotta da Gianni Simioli su Radio Marte, dove era intervenuto il papà di Vincenzo. «Il pressing istituzionale ha prodotto un risultato concreto», ha detto il parlamentare. Intanto l’esito dell’autopsia dei due giovani è previsto per domani, solo dopo si potranno svolgere trasferimenti delle salme e funerali. «Abbiamo mobilitato anche il ministero degli Esteri - aggiunge Borrelli - e la risposta che abbiamo ricevuto è stata assolutamente positiva. Vincenzo e Vida si amavano. Lei studiava, era stimata e apprezzata. Purtroppo è stata dipinta, distorcendo totalmente quanto accaduto, per quella che non era. Adesso ci fa piacere che la stessa Repubblica Iraniana abbia espresso le condoglianze pubbliche».
A ricordare Vida anche l’università in cui studiava, la Vanvitelli di Caserta, che stamattina alle 12 nel polo di viale Lincoln la ricorderà sospendendo le attività per un momento di riflessione dedicato alla 21enne. «Era una nostra studentessa, con un percorso didattico buono - sottolinea Lucio Gialanella, direttore del dipartimento di Matematica e fisica - Nel nostro ateneo abbiamo diversi studenti iraniani. Vida era felice del suo percorso di studi. La notizia della sua scomparsa ci ha fortemente scossi. Vogliamo ricordarla come una giovane e promettente allieva. Gli studenti hanno chiesto infatti di organizzare un minuto di raccoglimento e commemorazione per lei e noi lo abbiamo autorizzato».
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