Finti incidenti per palpeggiare donne: così la vittima ha inchiodato il maniaco

Finti incidenti per palpeggiare donne: così la vittima ha inchiodato il maniaco
Il maniaco sessuale delle due ruote. Per palpeggiare donne e ragazze, e farsi toccare lui stesso, simulava di essere rimasto coinvolto in incidenti stradali. E quando le vittime -...

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Il maniaco sessuale delle due ruote. Per palpeggiare donne e ragazze, e farsi toccare lui stesso, simulava di essere rimasto coinvolto in incidenti stradali. E quando le vittime - due quelle accertate, una quindicenne e una quarantenne di Sant’Antimo - si avvicinavano per soccorrerlo, allungava la mani sul seno e sulle parti intime di chi con slancio di generosità credeva di soccorrere una persona in difficoltà. Una mente perversa, da lettino dello psichiatra: ieri mattina l’uomo è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Giugliano diretta dal capitano Antonio De Lise, che con i colleghi della tenenza di Sant’Antimo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di Gennaro Ferme, 45 anni, di Secondigliano. Nei confronti dell’uomo, coniugato e disoccupato, si procede per il reato di violenza sessuale aggravata nei confronti di due donne, di cui una minore di 16 anni. Il provvedimento è stato disposto dal gip del Tribunale di Napoli Nord, su richiesta del pubblico ministero Manuela Massimo Esposito della Procura di Napoli Nord, diretta da Francesco Greco.

Gli inquirenti ipotizzano che le «imprese» di questo maniaco non si siano limitate ai due episodi accertati, e che le altre vittime, come avviene spesso in casi del genere, non abbiamo denunciato quanto subìto: per riserbo o per vergogna, ma anche per paura di essere sgridate da padri, mariti e fidanzati per non «essersi fatti i fatti propri».
Due gli episodi accertati, avvenuti a luglio (vittima la quindicenne), e a ottobre dello scorso anno, sempre a Sant’Antimo. A mettere i carabinieri sulle tracce dell’arrestato è stata l’ostinazione e la rabbia dell’ultima vittima, una quarantenne, impiegata presso il Comune di Sant’Antimo. Quel giorno la donna, mentre si recava al lavoro all’angolo tra via Roma e via Bachelet, aveva notato l’uomo steso a terra sotto uno scooter, che si lamentava di essere stato investito da un’auto pirata. Immediatamente la donna lo soccorre. Cerca di tranquillizzarlo. Si china su quella «povera vittima» della strada per sollevare lo scooter. E il maniaco le afferra un seno. La donna, credendo che si trattasse di un tentativo di alzarsi da terra, gli sussurra di aggrapparsi alle sue spalle. E invece l’uomo con un gesto rapido infila le mani sotto la gonna dell’impiegata, che scioccata, spaventata e infuriata molla lo scooter e scappa via, nonostante il maniaco, recitando ancora la parte del ferito, la supplichi di non abbandonarlo. Quel gesto vigliacco, raccontato dalla vittima alle colleghe di ufficio, questa volta non resta impunito, perché la donna si rivolge ai titolari di una sala giochi dotata di un sistema di videosorveglianza, ubicata nei pressi del finto incidente. Sconvolgente il filmato che riprende il maniaco - il quale molto probabilmente aveva adocchiato la vittima calcolando il suo percorso - mentre si stende sull’asfalto, per poi sistemarsi con cura lo scooter sulla gambe, in attesa che di lì a poco arrivasse la donna. Accertate così la vere intenzioni di Gennaro Ferme, l’impiegata si reca dai carabinieri per sporgere denuncia. 

 


Quel video, per come è impostato il sistema di video sorveglianza della sala scommesse sportive, non è più disponibile, cancellato dalle altre registrazioni. La denuncia dell’impiegata è però molto dettagliata. Descrive con precisione le fattezze del maniaco, indicandone anche l’età, tra i quaranta e i quarantacinque anni. Immediatamente i carabinieri della tenenza di Sant’Antimo collegano questa aggressione a sfondo sessuale a un episodio analogo, denunciato a luglio da una quindicenne. Anche questa ragazzina, passeggiando in una strada non molto trafficata, si era imbattuta nel maniaco, che steso a terra, sotto il motorino si lamentava e chiedeva aiuto. E la quindicenne mentre gli prestava soccorso era stata costretta a subire quelle luride carezze dell’uomo, che grande e grosso com’era era riuscito a palpeggiare più volte la vittima, praticamente bloccata dallo choc, e a farsi toccare lui stesso spingendo le mani della ragazzina sulle sue parti intime. Le indagini coordinate dalla pm Esposito hanno poi consentito ai carabinieri di dare un nome e un volto al maniaco, che essendo ancora incensurato, avrebbe potuto farla franca e continuare in quella oscena sceneggiata. La notizia del suo arresto in qualche modo fa da contraltare a quanto divulgato ieri sui numeri, otto milioni circa di donne, dai quindici ai sessantacinque anni, che hanno subito nella loro vita violenza sessuale. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino