Finto pazzo con pensione: prescrizione per il boss Gallo

Finto pazzo con pensione: prescrizione per il boss Gallo
Ha percepito per anni la pensione di invalidità per una schizofrenia: decade l'aggravante mafiosa e arriva la prescrizione anche per il boss «finto pazzo»....

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Ha percepito per anni la pensione di invalidità per una schizofrenia: decade l'aggravante mafiosa e arriva la prescrizione anche per il boss «finto pazzo». Dopo il suo medico che gli aveva diagnosticato una grave forma di malattia psichiatrica, anche per il boss Giuseppe Gallo, il 40enne capoclan dei Gallo-Limelli-Vangone di Boscotrecase conosciuto con i soprannomi «scignetella» e «Pepp' o pazz», arriva la prescrizione a cancellare l'accusa di truffa aggravata. I giudici del tribunale di Torre Annunziata (presidente di collegio Maria Laura Ciollaro) hanno rilevato l'insussistenza dell'aggravante mafiosa, quella che invece ha contestato fin dall'inizio l'Antimafia.

 
Per questo motivo, le contestazioni sono ormai prescritte e dunque, Gallo è stato assolto. La sua difesa, rappresentata dall'avvocato Ferdinando Striano, ha invece sempre sostenuto la realtà della malattia psichiatrica. Una grave forma di schizofrenia, diagnosticata per anni da più periti, medici e tribunali, che aveva permesso a Gallo di evitare arresti, processi e condanne, ma gli era valsa anche il riconoscimento di un'indennità pensionistica, un assegno da 750 euro al mese dall'Inps come invalido al 100% che ha percepito per anni. Una vera e propria truffa, secondo l'accusa, che si sarebbe consumata anche grazie al suo «grado» di capoclan. La prescrizione, poco più di un mese fa aveva salvato anche Adolfo Ferraro, ex direttore dell'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa e medico di fiducia di «Pepp' o pazz».


I due procedimenti separati scaturivano dalla maxi inchiesta «Pandora-Matrix», che smantellò il traffico di droga gestito dal clan Limelli-Vangone di Boscotrecase e rivelò il ruolo di spietato boss di Gallo. Pochi mesi fa, relegato al 41-bis nel carcere di Parma, lo stesso Gallo ha ottenuto un'assoluzione per danneggiamento (per aver distrutto la sua cella) proprio per incapacità processuale. In effetti, una forma di schizofrenia gli è stata diagnosticata anche dalle due perizie dell'accusa, ma non tali da evitargli il processo. Adesso, sempre relegato al regime del carcere duro, sta affrontando altri processi per traffico di droga e per concorso in un omicidio di camorra della faida di Scampia.
 
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Il Mattino