Flash mob in bicicletta il 17 settembre, Napoli all'ultimo posto per mobilità urbana e qualità dell'aria

Flash mob in bicicletta il 17 settembre, Napoli all'ultimo posto per mobilità urbana e qualità dell'aria
Da venerdì 16 a giovedì 22 settembre sarà Settimana europea della mobilità sostenibile, ma Napoli è all'ultimo posto su trentasei...

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Da venerdì 16 a giovedì 22 settembre sarà Settimana europea della mobilità sostenibile, ma Napoli è all'ultimo posto su trentasei grandi città europee nella classifica su mobilità urbana e la qualità dell'aria della campagna Clean cities, promossa da ong, associazioni e think tank ambientalisti. La centralina di rilevamento di via Costantinopoli raccoglie dati su sforamenti di polveri sottili tra i peggiori d’Europa. L’inquinamento atmosferico colpisce le alte vie respiratorie, riduce le difese immunitarie, aumenta il rischio di patologie respiratorie. 

I cittadini hanno cominciato a fare la loro parte utilizzando bici, monopattini, mezzi di trasporto in modalità sharing, hanno voglia di cambiamento e sicurezza, come è emerso anche da un sondaggio Ipsos commissionato da Greenpeace Italia. Ma senza interventi infrastrutturali per la mobilità dolce e senza un trasporto pubblico di qualità, questi sforzi sono vani. Continui disservizi, chiusure improvvise, funicolari sempre in manutenzione straordinaria, autobus bloccati sistematicamente nel traffico, insufficienza di preferenziali, con quelle esistenti violate dalle auto. Gli interventi sulla ciclabilità sono stati minimi o inesistenti, nessuna manutenzione ordinaria e straordinaria dell’esistente; il biciplan scomparso dall’agenda politica; nuove progettazioni aberranti, che vengono partorite senza alcun confronto e diventano solo uno spreco di risorse pubbliche, a cui si aggiungono nuovi progetti di parcheggi, già bocciati negli anni precedenti, utili ad attrarre solo nuovo traffico.

Negli ultimi mesi, Napoli è stata al centro di una sequenza di gravi incidenti stradali. Quattro persone, di cui due bambini, hanno perso la vita. A Cavalleggeri, Christian, 3 anni, ucciso mentre era sul marciapiede con la madre; a Pianura, in via Montagna Spaccata, Mustafha è morto investito mentre era in bici; pochi giorni fa, Elvira, investita e uccisa sul Lungomare da una moto; ancora, lo stesso giorno, un bimbo di 3 anni morto mentre era in scooter con il padre. È un elenco al quale vanno aggiunti i feriti con lesioni gravi e permanenti. Secondo l’ISTAT, le cause principali di incidenti in Italia sono la guida distratta, il mancato rispetto delle precedenze e l’eccesso di velocità. Lo sanno bene tutti i soggetti deboli che vivono le strade delle nostre città: bambini, anziani, ciclisti, disabili. Sistematiche violazione del codice della strada, superamento dei limiti di velocità, sosta selvaggia in seconda e terza fila, strisce pedonali completamente cancellate (rifatte in parte in questi giorni e propagandate come evento straordinario), pista ciclabile inadeguata ridotta ad un cumolo di rifiuti in più punti, che diventa spesso parcheggio per auto e scooter.

Il 17 settembre ci sarà un flashmob alle 10:00 in piazza Municipio per dire «basta». Napoli pedala, Percorsi Cumani, Greenpeace gruppo locale Napoli, Legambiente Campania, N’Sea Yet, Team bike Acerra, Rosso ambientalista, Napoli bike festival, Bicycle house, Extinction Rebellion, Partenope in bici, Ultima generazione, Gente green, Bike to school Napoli, consiglieri X Municipalità – Gianluca Cavotti, Domenico Quattromani, Fridays for future Napoli chiedono «azioni correttive urgenti da parte dell’amministrazione comunale».

«È passato quasi un anno dall’insediamento della nuova amministrazione e le attività legate alla delega alla mobilità sostenibile sono ferme, nessun confronto, nessun ascolto, nessuna risposta a Pec o a email. Il quadro è più che desolante. A Napoli ogni giorno entrano 500.000 auto, non serve alcun semaforo intelligente (a patto sempre che funzionino) per fluidificare il traffico, sono semplicemente troppe per la struttura urbanistica cittadina. Occorrono, invece, attraversamenti ciclabili e pedonali rialzati e maggiormente visibili, con isole di traffico a centro strada per consentire l’attraversamento in due tempi, golfi pedonali agli incroci, pedonalizzazioni, Ztl, corsie stradali dimensionate correttamente per il transito degli autoveicoli, e non allargate a dismisura, dissuadendo così gli eccessi di velocità. Chiediamo al comune di Napoli l’attuazione immediata della Città zona 30, così come già adottata da città e nazioni intere in tutta Europa, con risultati evidenti in termini di riduzione dell’incidentalità. Non occorre inventare nulla di nuovo, né fare sperimentazioni inedite: chiediamo solo che Napoli sia all’altezza delle altre città europee anche nel campo della sicurezza stradale, istituendo il limite di 30 km/h su tutta la rete viaria, salvo gli assi a scorrimento veloce. Chiediamo che gli interventi previsti per i prossimi mesi non si riducano a cura della sola segnaletica, ma siano l'occasione per inserire in maniera capillare sulle nostre strade elementi infrastrutturali di moderazione del traffico. Le bike lanes, con l’esempio più lampante di quelle fatte al corso Umberto, sono inutili se non accoppiate a drastici interventi di limitazione del traffico. In questi mesi abbiamo assistito solo alla messa in discussione di quello che di buono c’è e funziona, come la pedonalizzazione del lungomare, la rimozione della ciclabile di viale Augusto e la rimozione della Ztl di piazza Dante. E poi che fine ha fatto la ciclabile in sede protetta al corso Umberto già finanziata? E la ciclabile in sede propria in piazza Garibaldi, già finanziata? E la ciclabile in via Nuova del Campo già finanziata? E le bike lanes al centro Direzionale, prima fatte e poi cancellate? Ed i collegamenti ciclabili con la metro di Bagnoli e le scuole Labriola, Rossini, Boccioni? E la ciclabile in Salita della Grotta completata e mai aperta? E su via Foria e piazza del Museo nazionale? E la connessione dal centro alla ciclabile di via Marina, finanziata dal progetto Primus? E che fine hanno fatto i fondi stanziati per il concorso “Rendi sicuro il tragitto casa-scuola”?»

Si rivolgono al sindaco Gaetano Manfredi affinché «risponda a queste domane e organizzi un confronto istituzionale, ascolti queste esigenze di civiltà, promosse nell’interesse di tutti, perché nessuno è immune dal respirare aria avvelenata».

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Il Mattino