Fondazione San Giuseppe dei Nudi a Napoli, riapre l'antico portone

Riapre l'antico portone di San Giuseppe dei Nudi
Verrà riaperto oggi pomeriggio il portale della Fondazione San Giuseppe dei Nudi. Si tratta dell'accesso posteriore rispetto alla chiesa, chiuso sessant'anni fa e...

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Verrà riaperto oggi pomeriggio il portale della Fondazione San Giuseppe dei Nudi. Si tratta dell'accesso posteriore rispetto alla chiesa, chiuso sessant'anni fa e mai più riaperto. In realtà quella era la principale porta d'accesso al complesso del «Real Monte e Arciconfraternita di San Giuseppe dell'Opera di Vestire i Nudi e Vergognosi», che comprendeva il palazzo con l'oratorio, la sala della Congregazioni, il giardino e la chiesa che affaccia sulle scale che sbucano su via Pessina. La cerimonia ufficiale di riapertura del portone si svolgerà questo pomeriggio, alle 17,30. Sarà il presidente della Fondazione San Giuseppe dei Nudi, Ugo de Flaviis, ad accogliere gli invitati (autorità e persone comuni desiderose di riscoprire quel luogo) assieme alla governatrice, e consulente per il patrimonio storico-artistico dell'Ente, Almerinda Di Benedetto. Alla cerimonia sarà presente anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.

Il momento della riapertura è importante per due motivi, il primo riguarda l'accurato lavoro di restauro del portale, curato dall'architetto Mauro Improta; il secondo è legato alla prossima apertura delle sale della Fondazione che prenderanno le definitive fattezze del museo. In realtà anche oggi la struttura è pronta ad ospitare visitatori e a mostrare tutte le sue meraviglie, dall'archivio storico che conserva tutti i documenti dell'Arciconfraternita che vanno dal 1740 al 1920 e sono custoditi in preziosi armadi ottocenteschi. Poi ci sono la collezione dei 52 ritratti realizzati a partire dalla metà del 18mo secolo, l'oratorio nel quale sono stati recuperati gli stalli in legno con profilature in oro dove sedevano i confratelli, il giardino settecentesco incastrato fra gli edifici antichi della zona. Ma il reperto più prezioso è la famosa «Mazzarella di San Giuseppe». Si tratta, secondo la leggenda, del bastone con il quale si accompagnava il padre putativo di Gesù, giunto a Napoli dall'Inghilterra agli inizi del 700. Venne portato da un celebre cantante castrato, Nicolò Grimaldi in arte Nicolini che l'aveva ricevuto, in circostanze misteriose, dagli eredi del comandante della contea del Sussex che l'aveva sottratta ai carmelitani che la custodivano. Quando la notizia della reliquia si sparse in città, ogni napoletano volle vederla e in tanti la toccavano, la sfruculiavano sperando di strappare un pezzetto di legno, ecco perché a Napoli, per frenare le persone insistenti, si dice ancora «non sfuculiare la mazzarella di San Giuseppe».

«Riaprire questo portale d'accesso significa riportare la comunità dentro San Giuseppe dei Nudi - dice con orgoglio il presidente della Fondazione, Ugo De Flaviis - è un progetto che prevede, nel giro di poche settimane, di arrivare all'inaugurazione della struttura museale e, quindi, alla definitiva rinascita di questo luogo». Soddisfatto della piccola impresa anche l'architetto Mauro Improta: «Il portale era bloccato da un muro, l'abbiamo rimosso e abbiamo recuperato il legno e il piperno che lo circonda con le due lapidi, poi ci siamo dedicati anche all'androne. È un primo passo ma è determinante». Al termine dalla cerimonia di riapertura del portale ci sarà la presentazione del libro «Napoli Insolita e Segreta», scritto da Valerio Ceva Grimaldi e Maria Franchini. All'evento, moderato dal giornalista Ottavio Lucarelli, saranno presenti l'autore e la docente della Federico II, Daniela Savy. 

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Il Mattino