Si chiama «Sirena» e fino a 3 anni fa questo progetto grazie a investimenti di Comune e Regione a fondo perduto ha dato modo ai privati di riqualificare le facciate...
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Con la normativa attuale, chi riqualifica le facciate dei palazzi ha uno sgravio dei costi, dal punto di vista fiscale, del 55%. Nella sostanza, se uno spende 1000 euro ha detrazioni - spalmate su più anni - per 550 sull’Irpef. A questo si aggiungano gli incentivi di Comune e Regione. Che ammonteranno tra il 20 e il 30% del costo dei lavori. Se si fa la somma, si arriva a una copertura del 75%. Significherebbe che rifare le facciate dei palazzi, manutenerli, costerebbe un terzo. È chiaro che l’aspetto estetico - in un contesto sismico così vicino alla città - assumerebbe un valore secondario. Di qui l’idea e anche qualcosa in più di allargare il bando al «fascicolo del fabbricato» anticipando la legge atteso che tanto in Comune quanto in Regione puntano a fare i bandi entro Natale.
Sirena dovrebbe partire almeno con una trentina di milioni nel motore. Tutta la città ha necessità di essere messa in sicurezza, a iniziare dal Centro storico dove, se è vero che insistono i soldi del «Grande progetto» targato Unesco, è anche vero che questi fondi sono rivolti all’edilizia pubblica mentre c’è da mettere mano pesantemente all’edilizia privata e nel modo più rapido possibile. Anche in queste ore tra Comune e Regione sono in corso contatti per stabilire la partenza del tavolo istituzionale con Sirena al centro del dialogo, è evidente che quanto successo nell’alto Lazio sta funzionando da acceleratore. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino