Per risolvere l'emergenza delle famiglie rom sembrano esserci finalmente alcune proposte. «L'Amministrazione sta mettendo in campo soluzioni alternative per...
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La proposta potrebbe riguardare un finanziamento di 50.000 euro da distribuire tra i nove nuclei familiari ancora ospitati nell'Auditorium secondo requisiti prestabiliti come l'essere in regola con la frequenza scolastica dei bambini. Non si tratterebbe di un sostegno all'affitto ma di un supporto una tantum alle famiglie con il quale stesso i rom dovrebbero proporre ai servizi sociali come intendono spendere. Il 3 e il 4 gennaio potrebbero essere raccolte queste proposte per poi essere sottoposte ad approvazione dopo la quale sarebbe erogato il contributo.
Critica contro il provvedimento è il consigliere Laura Bismuto: «Io vorrei capire che senso ha tenere un tavolo permanente interassessorile con i comitati e le comunità rom, se poi le misure si continuano a scegliere autonomamente nelle segrete stanze? - dice - È certamente un dato positivo che siano stati individuati i fondi, ma sul come, dove, quando e perchè resta tutto poco chiaro, molto farraginoso e per niente condiviso. Lo stesso gruppo Dema è stato convocato in assessorato solo stamattina a delibera già approvata, dunque inemendabile. Un'informativa».
«E su come saranno gestiti questi 50.000€ resta tutto da capire - continua Bismuto - Un contributo di circa 5.000€ a nucleo familiare. Vincolato all'affitto? No. E quando ho chiesto una copia della delibera, o anche solo della bozza, mi è stato detto che non potevo averla. Una cosa gravissima! C'è poco da fare. Chi nasce tondo non muore quadro. Inutile sperare. Chi non è abituato a confrontarsi, probabilmente non lo farà mai e mai capirà perché lo si contesta.
Ma del resto che importa? Il 1' gennaio si festeggia all'auditorium di Scampia». Anche l'iniziativa di svolgere il concerto di Capodanno proprio nell'Auditorium preoccupa le associazioni. Dove andranno a finire le famiglie accampate proprio all'interno della struttura, laddove ci sono il palco e i sedili? Attualmente le famiglie nell'auditorium sono costrette a vivere tra letti di fortuna e tutte le loro cose appoggiate alla bene e meglio.
«Questo sostegno può essere una possibilità per i rom - dice Brabara Pierro dell'associazione Chi rom e...chi no - ma le modalità fanno la differenza per il raggiungimento reale dell'integrazione e di una risoluzione concreta di questa emergenza. Senza aver letto la delibera e senza conoscere precisamente le modalità di controllo e chi sarà l'agenzia di intermediazione tra pubblico e privato che si farà carico di questo lavoro oneroso e continuativo nel tempo è difficile dire quanto si tratti di una soluzione concreta». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino