Circondate da giocattoli, in una stanza con le pareti colorate. Così le tre figlie di Marianna Fabozzi, compagna del presunto omicida di Fortuna Loffredo e sorelline di...
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L'incidente probatorio nel quale le tre bambine vengono ascoltate dal gip con l'aiuto di una psicologa è iniziato oggi: a parlare è stata la più grande delle tre sorelline, la stessa che ha impresso una svolta decisiva alle indagini cambiando la versione dei fatti di quel 24 giugno 2014, quando Fortuna cadde dal palazzo e morì, spiegando che fu Raimondo Caputo a buttarla giù dal terrazzo dell'ottavo piano. Una versione che ha spinto i pm a richiedere al gip la custodia cautelare in carcere per Caputo.
La bambina ha confermato interamente la sua versione dei fatti, stimolata dalle domande della psicologa. Ci sarebbe stato anche il tempo, come era previsto, di sentire la seconda sorellina, ma quest'ultima, dopo aver dato le prime risposte, si è mostrata stanca e si è preferito rimandare a domani quando dovrebbe essere sentita anche la più piccola.
Tutte e tre, nel corso delle indagini, hanno confermato di aver subito violenze da Caputo, compagno della loro madre.
«Siamo soddisfatti di come è andato l'interrogatorio. Si è trattato di un accertamento chiave. Domani proseguiremo ma non posso rivelare di più». È quanto ha dichiarato la criminologa Roberta Bruzzone all'uscita del tribunale di Napoli Nord. Bruzzone è consulente del padre e dei nonni di Fortuna.
Le bimbe sono state ascoltate dagli investigatori, mentre i legali delle parti hanno seguito l'incidente probatorio da una stanza adiacente. Presenti ad Aversa gli avvocati Salvatore Di Mezza, difensore di Caputo, Angelo Pisani, che difende il padre e i nonni della bimba nonché il padre di Antonio Giglio; sono giunti all'esterno del Tribunale anche la madre di Fortuna e la madre delle tre bambine, nonché di Antonio Giglio, attualmente detenuta nel carcere femminile di Pozzuoli per violazione dei domiciliari, disposti perché, secondo il pm, avrebbe «coperto» Caputo senza difendere le sue figlie.
«È stata un'esperienza straziante.
Intanto ci sono stati momenti di tensione davanti al Tribunale tra una troupe televisiva e alcuni parenti di Raimondo Caputo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino