Fortuna, linciato in cella il presunto orco dagli altri detenuti, salvato dagli agenti: ora è in isolamento

Un vero e proprio linciaggio in cella. Raimondo Caputo, il 43enne arrestato per l'omicidio della piccola Fortuna Loffredo, è stato aggredito e picchiato nella cella al...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Un vero e proprio linciaggio in cella. Raimondo Caputo, il 43enne arrestato per l'omicidio della piccola Fortuna Loffredo, è stato aggredito e picchiato nella cella al terzo piano del padiglione "Roma" del carcere di Poggioreale dagli stessi detenuti che con lui dividevano la stanza. Il fatto - che viene confermato al "Mattino online" da una fonte autorevole - è accaduto lo stesso giorno in cui il presunto assassino della bimba di sei anni è stato tradotto in carcere. Ad evitare che il dramma si trasformasse in tragedia sono stati due agenti della Polizia Penitenziaria, che hanno sottratto alla furia degli aggressori il 43enne.



I detenuti del padiglione che ospita nel più sovraffollato e antiquato carcere italiano, quello di Poggioreale, hanno decretato la loro sentenza nei confronti di Caputo: "colpevole". E non hanno aspettato per eseguirla: l'uomo è stato violentemente pestato dai suoi stessi compagni di cella. Tra loro c'è anche il giovane che un anno fa venne arrestato per le sevizie commesse ai danni di un ragazzino a Pianura.

A salvare Caputo, come detto, sono stati gli agenti della Penitenziaria, allarmati dalle urla che provenivano dalla cella al terzo piano del padiglione Roma, che ospita i cosiddetti "sex offenders", autori di reati gravi legati alla sfera sessuale. La direzione del carcere è immediatamente intervenuta attivando un'indagine interna per identificare gli aggressori. Presto anche la Procura di Napoli potrebbe aprire un facicolo sul'accaduto. Nel frattempo Raimondo Caputo è stato trasferito in altra cella, in isolamento.

Il Procuratore di Napoli Nord, Francesco Greco, ha precisato che Caputo «presenta i segni dell'aggressione, ma nulla di grave». Caputo è stato quindi trasferito in cella di isolamento per motivi precauzionali per la sua incolumità.

L'aggressione - ha riferito il Procuratore Greco - è avvenuta nella giornata di ieri in circostanze sulle quali - ha sottolineato Greco - indagherà la Procura della Repubblica di Napoli, che è competente per territorio. Non si è saputo se il trasferimento è stato disposto dall'autorità giudiziaria, dall'amministrazione penitenziaria o se è stato lo stesso Caputo a chiedere di essere ristretto in una cella singola. «Sicuramente - ha aggiunto Greco - nei prossimi giorni avremo contatti con la Procura di Napoli perchè, ai fini della nostra inchiesta, ci interessa sapere modalità e cause che hanno portato a questa aggressione». Al momento della notifica dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere per l'omicidio della piccola Fortuna, venerdì scorso, Caputo era già detenuto nella casa circondariale di Poggioreale, dove si trova dal novembre 2015 perchè accusato di concorso in violenza sessuale ai danni di una delle figlie della sua convivente, che è invece agli arresti domiciliari.


  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino