CAIVANO - È un vero e proprio palazzo dell'orrore quello in cui la piccola Fortuna viveva con i genitori al Parco Verde di Caivano: oltre a Raimondo Caputo, l'uomo...
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C'è poi la storia di Antonio, il bimbo di tre anni figlio della compagna dell'uomo arrestato, che nel 2013 aveva subìto la stessa fine di Fortuna, e di altri tre minori, sempre della stessa famiglia, tra cui la migliore amica della bimba, che qualche mese fa sono stati allontanati dal Tribunale dei Minorenni di Napoli, in quanto si è scoperto che anche loro avevano subito abusi. Proprio il contesto ambientale ha complicato le indagini, tra depistaggi veri e propri e dichiarazioni inventate ad arte. Il primo episodio inquietante è la sparizione della scarpina di Fortuna, di cui si sarebbe resa responsabile, è emerso dalle indagini, l'inquilina dell'ottavo piano, la stessa che subito dopo il fatto negò di aver visto Caputo andare sul pianerottolo con la piccola.
«Lo avrebbe fatto per tutelare il figlio che era ai domiciliari» ha spiegato il procuratore Aggiunto Domenico Airoma; la donna è stata incastrata da un'intercettazione.
Il Mattino