Forza Italia, altolà alla Lega: «Il candidato alla Regione va scelto insieme»

Forza Italia, altolà alla Lega: «Il candidato alla Regione va scelto insieme»
L'affondo del commissario Raffaele Volpi, spedito da Matteo Salvini a Napoli per creare il vero partito della Lega («anche gli alleati facciano un esercizio di...

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L'affondo del commissario Raffaele Volpi, spedito da Matteo Salvini a Napoli per creare il vero partito della Lega («anche gli alleati facciano un esercizio di consapevolezza perché ad oggi la Lega è l'unico partito capace di interpretare la voglia di cambiamento dei campani»), scuote il centrodestra in vista delle Regionali.

 
Volpi - cioè Salvini - vuole dettare legge e mettere in campo un candidato leghista da opporre a Vincenzo De Luca e agli altri contendenti. Da Forza Italia a Fratelli d'Italia, tuttavia, arriva l'altolà. «Il candidato alla Regione lo si sceglie assieme e al tavolo nazionale. Si vota in Campania ma anche in Puglia e a ottobre in Calabria, la Lega non può avere tutti i candidati».

Iniziamo da Domenico De Siano, il coordinatore regionale di Fi che in queste ore dovrebbe incontrare Volpi: «I partiti alleati - racconta - si siedono al tavolo nazionale e stabiliscono il metodo e i programmi per dove si vota e anche i candidati, poi ogni aspirazione e ambizione è legittima». Entra più nel merito della questione il coordinatore cittadino Paolo Russo e ammonisce: «Credo che la coalizione saprà scegliere al meglio nei modi e nelle forme più partecipate possibili il candidato, mi pare ingeneroso provare a scartare nostri possibili alleati e dire chi merita l'appoggio». Il riferimento è al no di Volpi a Stefano Caldoro, ex presidente della Regione, e a Clemente Mastella, sindaco di Benevento. Per Russo «non è questa la strada per trovare una soluzione condivisa, che va ricercata in un sentimento popolare che vede il centrodestra in primo piano, oltre a Forza Italia ci sono gli amici di Fratelli d'Italia. A me piacerebbe parlare, e nel caso anche litigare, di questioni concrete. Penso al regionalismo differenziato che va attuato, ma declinato in chiave meridionale, che significa garanzia dei fabbisogni standard ed evitare che una grande opportunità per migliorare danneggi i cittadini del Sud: è su questo che bisogna trovare l'accordo. Siamo uomini e donne di centrodestra che amministriamo tanti enti in Campania e fuori regione e senza Forza Italia non si vince ma si perde».


Se Volpi accampa pretese sul candidato alla Regione, il partito della Meloni non scherza, anzi da tempo ha messo in campo il coordinatore nazionale e deputato Edmondo Cirielli come avversario di De Luca. «La cosa più importante - spiega Cirielli - è la coalizione, come ribadito dai coordinatori regionali del centrodestra, non ci sono preclusioni né per la Lega né per Fi, ma nemmeno per noi di Fratelli d'Italia, serve un tavolo nazionale». Cirielli sfida la Lega sui consensi: «Noi nei sondaggi siamo dati all'8 per cento, significa che al Sud siamo al 12-13. La Lega, che va fortissimo al Nord, da noi al Sud va meno forte. Se la Lega ha il Veneto, la Lombardia e magari chiede pure altro ci sarà da discutere al tavolo». Cirielli non esclude una sua discesa in campo quale candidato all'ente di Santa Lucia: «Il mio nome è stato fatto da esponenti del partito ma anche da tante liste civiche vicine al centrodestra. Abbiamo pari dignità, io amo la Campania, se dovesse toccare a me sarei pronto e a disposizione. Detto ciò, credo che un commissario del Nord spedito al Sud sia un'anomalia, magari è stato inviato per galvanizzare il partito, un atto di chiamata alle armi dei suoi può essere legittimo». Il coordinatore cittadino di Fdi è il consigliere comunale Andrea Santoro che porta il punto di vista di Napoli al tavolo: «Bisogna fare scelte - dice Santoro - nell'interesse della coalizione, tutti vogliamo vincere. E ricordo che probabilmente ci sarà da scegliere anche il candidato sindaco di Napoli. Noi alla Regione abbiamo proposto Cirielli. Un leghista a Napoli? Il tema non è questo, c'è gente che non ha nulla a che vedere con la Lega ma sale sul carro del vincitore, conta la coalizione e Fdi ha un ruolo molto diverso rispetto al passato». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino