La battaglia iniziata domenica sera a piazza Garibaldi con i centri sociali in strada a manifestare contro un comizio elettorale di Casapound, prosegue via social. È una...
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Gia lunedì mattina, all'indomani della sera di tensione vissuta in piazza Garibaldi, il primo cittadino di Napoli aveva lanciato i suoi strali con un post dalla sua pagina Facebook: «La Costituzione pone fuori legge le organizzazioni che fondano la loro ideologia sul fascismo e, quindi, sull'odio razziale e del diverso come pericolo per la razza ritenuta, in modo aberrante, superiore. Mi chiedo che aspettano il Ministro dell'Interno e lo stesso Governo per porre fine alla propaganda fascista nel nostro Paese?». Solita ridda di commenti, pro e contro, ovviamente.
Prime reazioni dal fronte opposto, ma non ufficiali. Liti fra leoni da tastiera sul tema dell'antifascismo, con riferimenti stretti allo stesso post di De Magistris che continuava affondando sempre più il coltello: «Se si continuano a consentire comizi e manifestazioni neofasciste facendole passare per esercizio della democrazia significa autorizzare l'inizio della fine della democrazia. È da qui che si crea il clima brutto che si respira e che deve essere sconfitto. L'eversione non può divenire normalità. Vogliamo Stato e Popolo uniti a difesa della Costituzione e dei suoi valori antifascisti inviolabili. Napoli prima, ora e sempre antifascista».
Ieri mattina nuova punzecchiatura, sempre via social, con brevissimo post del sindaco che, stavolta, collega la sua pagina a un video di Youtube (oscurato dopo qualche minuto). Si tratta del minuto e mezzo di riprese effettuate dall'agenzia Vista durante il comizio di domenica scorsa, nelle quali si vede il leader nazionale di Casapound, Simone De Stefano, definire il suo movimento «erede del fascismo italiano, dopo averne raccolto la fiaccola dal Movimento Sociale». Le parole del primo cittadino anche in quest'occasione sono durissime: «L'apologia del fascismo è un grave reato perseguibile d'ufficio. Il reato si è consumato anche domenica scorsa a Napoli. Chiediamo alla magistratura di individuare i responsabili. Con l'auspicio che si impedisca la commissione di ulteriori condotte criminose. I reati si devono anche prevenire, soprattutto quando è così facile individuarli».
Stavolta la replica non si limita a beghe da tastiera. Viene fuori dai social e si materializza con una presa di posizione ufficiale da parte di Roberto Fiore, Segretario Nazionale di Forza Nuova e leader della coalizione nazionalista Italia agli Italiani il quale scrive in un comunicato: «Continuano le isteriche lagne dell'antifascismo: l'ultima in ordine di tempo è quella del sindaco di Napoli, che richiama il ministero dell'Interno alla repressione contro i patrioti. De Magistris, lontano dalla realtà come tutti i suoi colleghi politicanti, non si rende conto che la repressione da lui auspicata è già in atto, come dimostrano i fatti di Macerata dove hanno provato ad impedire un nostro legittimo comizio elettorale. Inoltre, in nome della democrazia, si vorrebbe impedire ad un movimento di parlare al proprio popolo».
Fiore prosegue sul tema della repressione nei confronti della destra, attacca la sinistra «in realtà sempre ben lontana dalla democrazia» e conclude con un annuncio che ha l'aria di una sfida: «Domenica prossima farò un comizio a Napoli per ricordare a quei signori che bivaccano nei palazzi sulle spalle del popolo che i patrioti possono parlare sempre e comunque, in ogni città italiana, e dagli italiani sono sempre più ascoltati, sostenuti e seguiti».
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Il Mattino