Raffica di colpi contro una palazzina abitata da pregiudicati: 14 proiettili contro il muro, nessun ferito ma tanta paura tra la gente. Indagano i carabinieri che sembrano...
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IL RAID
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i carabinieri della tenenza di Ercolano e la sezione rilievi del Gruppo di Torre Annunziata, martedì trascorse le 17 due ignoti a bordo di uno scooter e con volto coperto si sono avvicinati alla palazzina e hanno esploso 14 colpi di pistola, per poi darsi alla fuga. Allertati dalla gente del posto, i carabinieri hanno trovato e repertato 14 bossoli e interdetto l'area per sicurezza. Nello stabile, di soli due piani, abitano al piano inferiore Ernesto Maiorano, 19enne attualmente detenuto per droga e vari reati e al piano superiore i fratelli Giovanni e Ciro Montella, di 31 e 26 anni. I colpi di pistola partiti da una calibro 9 non hanno raggiunto l'interno degli appartamenti dove al primo piano, al momento del raid, c'erano i due fratelli e alcuni familiari; nessuno, invece, era presente nell'appartamento di Maiorano. Sebbene ci siano delle omonimie tra i tre residenti della palazzina ed alcuni camorristi locali, i carabinieri escludono l'affiliazione alla criminalità organizzata e puntano, maggiormente, sulla pista del traffico della droga. Interessante è proprio la figura del 31enne Giovanni Montella che ad aprile scorso, mentre era agli arresti domiciliari, è risultato tra i destinatari delle 24 misure cautelari nel corso del blitz dei carabinieri che sgominò 11 piazze di spaccio, tra Portici, Ercolano e Torre del Greco, gestite in particolare da donne.
SPACCIO E INDAGINI
In quell'operazione chiamata «gang dello spaccio in rosa», furono sequestrati 1,8 chili di stupefacenti tra cocaina, hashish e crack. Finirono in carcere 7 indagati e 17 furono ristretti agli arresti domiciliari. Altre 11 persone, denunciate a piede libero, si videro notificare avvisi di conclusione di indagini. Roccaforte della camorra negli anni delle faide, via Mare attualmente è gestita da piccoli gruppi criminali che controllano gli affari illeciti sul territorio, in particolare lo spaccio di stupefacenti. A pochi passi dal mare e vicinissima agli Scavi, è una stradina abbandonata al suo destino. Proprio qui agli inizi di gennaio del 2011 fu ucciso il 36enne Antonio Maiorano, ritenuto vicino al clan Birra-Iacomino, storica cosca avversaria degli Ascione-Papale.
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Il Mattino