Frana ai Ponti Rossi, residenti furiosi: «Dopo nove mesi non è cambiato nulla»

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Frana ai Ponti Rossi, residenti furiosi: «Dopo nove mesi non è cambiato nulla»
La città dei dissesti dimenticati. E non solo nelle vie a basso volume di circolazione, ma anche nelle arterie cruciali per i collegamenti tra una zona e l'altra della...

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La città dei dissesti dimenticati. E non solo nelle vie a basso volume di circolazione, ma anche nelle arterie cruciali per i collegamenti tra una zona e l'altra della metropoli. Sono passati oltre nove mesi da quando, in via Ponti Rossi, una bufera distrusse un pezzo di strada: frana, crollo di un muro, strada spaccata (e vuota sotto). Spavento per i residenti. Richiesta di interventi urgenti. Invece niente. Da allora, nulla è cambiato ai Ponti Rossi.

Nessun intervento, nessun ripristino, come denuncia il consigliere regionale Francesco Borrelli. Il pericolo resta vivo anche per i residenti, che si sentono abbandonati dalle istituzioni. Storia analoga, nell'ottica dell'immobilismo, a quella del mai troppo citato tunnel Vittoria (i cui pannelli crollarono a fine settembre 2020), alla Colonna spezzata (il cui molo è ancora transennato, dopo esser stato ingoiato dalle bufere dello scorso inverno). Venendo a dissesti più recenti, saranno «lunghi i tempi di ripristino» anche in via Alfano, dove un pezzo della Vecchia Discesa Marechiaro è sprofondato a inizio settimana. 

Tutto tace, esclusi gli interventi di messa insicurezza nell'immediatezza del dissesto: una barriera di cemento rimasta a restringere la carreggiata, le transenne e dei nastri arancioni distrutti dal tempo che passa. Molto tempo. La frana di via Ponti Rossi, all'altezza del civico 121, è infatti datata diciassette novembre 2019. Non parliamo di un vicolo secondario, né di una strada poco battuta. Il tratto di carreggiata che si è aperto come il burro con relativo crollo del muro di cinta, dei pali dell'illuminazione e della vegetazione alle spalle nell'inverno dell'anno scorso è la principale via di collegamento alternativa al Tondo di Capodimonte tra la zona Nord (Miano, San Rocco e Secondigliano), la zona collinare della città (Colli Aminei, Arenella) e il centro di Napoli. Eppure niente. «Due giorni dopo la frana - spiega Borrelli - che determinò anche l'interruzione della pubblica illuminazione, inviammo una comunicazione agli uffici tecnici comunali per richiedere rapidi interventi. Evidentemente nessuno ha ascoltato le nostre richieste in quanto da allora tutto è rimasto uguale a danno dei residenti. È questo il modo di amministrare? Sono state fatte delle verifiche come da noi richieste? È stato previsto un piano di interventi? Che almeno ci comunichino se c'è qualcosa in programma, i cittadini devono sapere». 

«Senza contare - aggiunge Borrelli - che i cavi elettrici scoperti risultano molto pericolosi. Se si guarda alla Galleria Vittoria, alla Colonna Spezzata o al belvedere devastato di San Martino, si ha l'impressione che negli ultimi mesi di mandato il Comune abbia totalmente abbandonato la città. La troviamo una cosa inaccettabile». Timori sulle tempistiche arrivano anche da Marechiaro, dopo il recentissimo crollo di un pezzo di via Alfano, dovuto alla rottura di un tubo dell'acqua: «A monte hanno costruito un muretto - spiega Sergio Mannato, presidente dell'associazione Borgo Marechiaro - A valle la strada è chiusa con una recinzione. I tempi del ripristino totale saranno lunghi». 

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Il Mattino