Sfogliatelle sfornate con energia rubata: arrestati i titolari di un bar nel Napoletano

Sfogliatelle sfornate con energia rubata: arrestati i titolari di un bar nel Napoletano
Sfogliatelle e caffè a gogò, prodotti con il furto di energia elettrica. E i titolari di una nota pasticceria e di un bar di Frattamaggiore sono stati arrestati...

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Sfogliatelle e caffè a gogò, prodotti con il furto di energia elettrica. E i titolari di una nota pasticceria e di un bar di Frattamaggiore sono stati arrestati perchè rubavano la corrente elettrica, posizionando un grosso e potente magnete sui rispettivi contatori.


Le manette sono scattate per Vincenzo Mele, 60 anni, titolare dell'omonima pasticceria e per Antonio Guerra, 23 anni, titolare del bar Imperial. Il primo è stato processato per direttissima presso il Tribunale di Napoli Nord e condannato a 10 mesi di reclusione, con la pena sospesa. Il secondo, è in attesa del giudizio. A scoprire i contatori con il trucco, sono stati i militari della guardia di finanza del gruppo di Afragola, diretto dal maggiore Dario Gravina, nell'ambito dei servizi di controllo finalizzati proprio al contrasto del furto di corrente elettrica. E sia il bar che la pasticceria, erano da tempo nel mirino delle fiamme gialle, perchè sospettate di utilizzare energia elettrica in modo illecito.

E al momento del controllo, effettuato con i tecnici dell'Enel, sui due contatori sono state trovate due potenti calamite che di fatto bloccavano il conteggio dei watt consumanti, ma non il flusso della corrente. I tecnici dell'Enel grazie ad una particolare apparecchiatura, hanno accertato  che la pasticceria operava con un risparmio dell’89%, stimando la frode in circa 31.000 euro negli ultimi 5 anni, mentre il bar caffetteria operava con un risparmio del 67%, stimando la frode in circa 12.000 euro negli ultimi 2 anni.


Per tale motivo, dopo aver informato il pm di turno, sono stati tratti in arresto ai domiciliari per il reato di furto aggravato Nel tempo le metodologie di furto dell'energia si sono affinate sempre di più: si va dall'allaccio abusivo al cavo o alla rottura dei sigilli per bypassare il proprio contatore, fino ad arrivare all'innovativa modifica del software dell’analizzatore di rete. In questa circostanza, invece, è stato utilizzato un metodo più “tradizionale”, quale la manomissione del contatore mediante l’utilizzo di una calamita, espediente ancora molto efficace anche sui misuratori elettronici di ultima generazione, che va ad agire direttamente sul trasformatore, rallentando quindi il conteggio del consumo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino