Manfredi con i sindaci Pd: grandi manovre per il congresso

L'Associazione nazionale comuni italiani si riunisce a Bergamo da oggi e fino al 24

Gaetano Manfredi con Dario Nardella
La rete dei sindaci prende forma a Napoli nella settimana in cui l'Anci - l'Associazione nazionale comuni italiani - si riunisce a Bergamo da oggi e fino al 24. Mentre il...

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La rete dei sindaci prende forma a Napoli nella settimana in cui l'Anci - l'Associazione nazionale comuni italiani - si riunisce a Bergamo da oggi e fino al 24. Mentre il giorno dopo, cioè venerdì 25, in città ci saranno sia il primo cittadino di Firenze Dario Nardella che quello di Bologna Matteo Lepore, due appuntamenti separati con il sindaco Gaetano Manfredi. Al centro un patto politico-amministrativo per dare migliori servizi e più certezze ai cittadini. Con Lepore Manfredi siglerà il patto già nel pomeriggio del 25, con Nardella è in via di costruzione, ma tutto sembra procedere rapidamente. La salita a Bergamo di Manfredi è prevista il 23. Per l'ex rettore, dunque, si configura una settimana politicamente densa. Anche perché in mezzo alla rete dei sindaci di cui è promotore ormai da 4 mesi, si sono verificati già due eventi importanti destinati a cambiare l'agenda delle priorità politiche al di là delle traiettorie che prenderanno le trattative e gli incontri.

Il primo è che con il nuovo governo di destra a guida Giorgia Meloni i rapporti stanno via via prendendo forma e soprattutto sostanza. Con telefonate e contatti diretti oltre che con Matteo Piantedosi - il ministro dell'Interno - con Raffale Fitto che ha le deleghe al sud e il vicepremier Matteo Salvini che si occupa di Infrastrutture. Il secondo evento è che le grandi manovre nel centrosinistra - il campo di Manfredi - sono iniziate con la candidatura ufficiale alla segreteria del Pd del governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini, che - parole sue - «vuole sostituire la classe dirigente del partito» per puntare «su sindaci e amministratori locali». La sostanza è che chi indossa la fascia tricolore in questo momento storico del Paese è destinato a essere protagonista a tutti i livelli, figurarsi chi la indossa in realtà pesanti come Napoli. Manfredi lo sa bene e all'Anci metterà a fuoco le problematiche dei grandi Comuni e le loro aree metropolitane: cioè casse non floride, la necessità di un sostegno al costo dell'energia e come mettere a terra i cantieri del Pnrr bloccati dalla crescita dei costi delle materie prime dopo che faticosamente l'ex rettore è riuscito a portare a casa progetti che sfiorano il miliardo. Ma anche la richiesta, in tema di Autonomie locali, che i Comuni possano gestire direttamente molti dei fondi che arrivano oggi solo di seconda e terza mano nei Municipi. Una stoccata mica da ridere contro l'Autonomia differenziata targata Lega alla quale però ammicca qualche governatore, lo stesso Bonaccini è disponibile almeno ad ascoltare. Non come i sindaci del centrosinistra che invece non ne vogliono proprio sapere. Tutto si intreccia, temi, persone, sindaci. Per esempio a Bergamo Manfredi spera di incontrare faccia a faccia la Meloni che da programma Anci dovrebbe chiudere i lavori. Mentre a Napoli vuole costruire la fortezza politica dei Comuni, non solo quello che amministra: il progetto è mettere assieme tutti i Municipi con le più grandi aree metropolitane dell'Italia.

In questa chiave l'incontro con Nardella ha un doppio sapore, perché Nardella aspira anche lui a correre per la segreteria dem, e proprio a Napoli potrebbe dare l'annuncio della sua discesa in campo. E viste le posizioni sull'Autonomia dei Comuni e sull'Autonomia differenziata un asse politico tra primo cittadino di Firenze ed ex rettore già c'è e potrebbe essere alternativo a Bonaccini. Ma Manfredi - fanno sapere dal suo entourage - nelle questioni interne del Pd non c'entra nulla e si tiene alla larga. Con Lepore - dem come Nardella - che come lui governa grazie al campo largo, cioè con il M5S, firmerà un patto che sembra tanto un manifesto politico, una specie di vademecum da finire sia al Governo che al Partito democratico destinato a cambiare pelle e leader. 

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Il Mattino