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Sarà il Comune a procedere con i lavori in danno per il restauro dell'arco affacciato su via Toledo, ovvero la zona della Galleria Umberto I da cui nell'estate del 2014 si staccò il fregio assassino che tolse la vita al piccolo Salvatore Giordano. È questo l'esito di una riunione avvenuta nelle ultime ore a Palazzo San Giacomo tra privati, sovrintendenza e amministrazione. Nel corso del confronto, non c'è stata la «sottoscrizione dell'accordo per la sospensione della riscossione dei canoni dei ponteggi», spiega l'amministratore di piazzetta Serao 7 Marco Fresa, ma la soluzione è stata condivisa tra le parti. A sottolinearlo, è anche l'assessore comunale all'Urbanistica Laura Lieto, che assicura «tempi brevi» per la partenza delle operazioni.
Come abbiamo scritto su queste pagine nelle scorse settimane, la possibilità che fosse il Comune a procedere con i lavori era già sul tavolo delle ipotesi. I condomini di piazzetta Serao 7 avevano rinnovato a metà febbraio la disponibilità a procedere con il restauro dell'arco, a patto di rassicurazioni «sulla congruità della spesa di circa 300mila euro» e del «congelamento dei canoni dei ponteggi». Proprio di queste condizioni si è parlato durante l'ultimo incontro a Palazzo San Giacomo tra il sovrintendente Luigi La Rocca, il capo di gabinetto di Manfredi, il Rup della Galleria Umberto, l'avvocatura e l'amministratore Marco Fresa. «Abbiamo delineato una strategia di intervento per eseguire i lavori all'arco - spiega lo stesso Fresa - Non potendo sottoscrivere il famoso accordo, per problemi di perequazione con gli altri (afferma l'avvocatura), per la sospensione della riscossione dei canoni di locazione del ponteggio, dovremmo procedere con una condivisa esecuzione dei lavori in danno ad iniziativa del Comune. Noi, come condominio, offriremo gratuitamente la progettazione dei lavori già consegnata. Tutto questo si formalizzerà nei prossimi giorni con scambi di documentazione amministrativa».
Si torna a sperare nel primo salotto di Napoli, dopo un rallentamento nel rilancio dovuto alle difficoltà di dialogo e alla selva di competenze.
Intanto, il piano del decoro tiene e i lavori sulle facciate procedono. Ma sono ancora diversi i nodi da sbrogliare per il rilancio commerciale. Su tutte, si attendono nelle prossime ore novità sul piano della vigilanza notturna, che possa allontanare i tornei di calcio tra i marmi dell'Ottocento, purtroppo ripresi nelle ultime settimane. Il Comune spinge per una sorveglianza privata. I privati, dal canto loro, avanzano dubbi sull'inefficacia delle guardie giurate nei confronti degli incivili. Sui progetti per i lavori alla pavimentazione, che di recente ha subito nuovi danni (documentati dal Mattino nei giorni scorsi) sono al lavoro i funzionari della Sovrintendenza. Restano poi da affrontare i temi del Distretto Commerciale, su cui l'assessorato alle Attività Produttive ha confermato la disponibilità, e quello dell'inter-condominio suggerito dal prefetto Palomba, che possa facilitare le trattative tra Comune, commercianti e proprietari. Insomma, tanto resta ancora da fare per il primo salotto della città. Ma lo sblocco dell'impasse sui lavori all'arco è arrivato. E potrebbe costituire un segnale positivo per un rilancio che, nell'ultimo mese, ha subito qualche arresto.
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