Galleria Umberto di Napoli, stop al dormitorio dei clochard: «La normalità è più vicina»

I primi metri di una maratona sono alle spalle. Dopo la mobilitazione iniziata dal Mattino il 28 dicembre per restituire decoro alla Umberto I, il rilancio della Galleria voluto...

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I primi metri di una maratona sono alle spalle. Dopo la mobilitazione iniziata dal Mattino il 28 dicembre per restituire decoro alla Umberto I, il rilancio della Galleria voluto dalla giunta Manfredi è iniziato ieri mattina, intorno alle 8, con un intervento congiunto di Asia, servizi sociali, NapoliServizi e polizia municipale (in presenza degli assessori Antonio De Iesu, Luca Trapanese e del generale Ciro Esposito). Lo smantellamento del dormitorio e le operazioni di pulizia di transenne e pavimenti - la Galleria ieri profumava, dopo molti anni di degrado - sono state accompagnate dai sorrisi dei commercianti. E dalle proteste dei clochard, alcuni dei quali nel corso della notte sono tornati a piazzare i propri giacigli sotto le antiche volte del monumento. È il segno di una battaglia per la civiltà, che è solo all'inizio. Sospiri di sollievo da un lato, tensioni dall'altro. Alcuni dei senza dimora hanno provato ripetutamente a sistemarsi di nuovo tra i marmi del Risanamento nel corso della giornata. E sono tornati di sera. I primi passi sono stati fatti. E ne restano molti altri da percorrere: a cominciare dal tavolo in Prefettura di oggi, in cui sarà affrontato il decisivo nodo del contenzioso tra Comune e privati. 

Quintali di roba portati via dalla Umberto I. Letti di fortuna, coperte, cartoni, immondizia, rimasugli di ubriacature. Qualche arredo. Le esistenze dei più sfortunati sono state raccolte e accatastate in piccole piramidi su via Verdi, per poi essere trasportate dai camion Asia lontano dal primo salotto della città. «Se mi toccate le coperte divento una bestia», urla un senza dimora agli agenti. Emma e Nicholas, i due ucraini che abitano sotto l'arco lato via Toledo, si baciano e protestano. Ma «non chiamiamolo sgombero - precisa Trapanese - L'operazione è stata portata avanti nel rispetto delle persone, cui sono state offerte alternative di grande qualità. A tutti loro viene assicurato un posto alternativo: molti degli homeless della Umberto I li hanno sempre rifiutati. C'è la Casa delle Genti, o l'Albergo dei Poveri. L'operazione sociale di ripulita della Umberto I è iniziata ieri, e durerà per tutta la settimana. Ho scritto una nota in cui chiedo alle associazioni di collaborare con la dislocazione dei senza dimora dalla Umberto I. Ora parte del piano dipende da loro: se continueranno a portare pasti caldi e assistenza in Galleria, il nostro lavoro rischia di essere vanificato. Coloro che sono stati allontanati dalla Galleria andranno nei dormitori pubblici, invito le associazioni, la cui opera è senza dubbio meritoria, a portare assistenza nelle nuove collocazioni». 

Questo di Trapanese alle associazioni è un appello decisivo per il rilancio della Umberto I, che cade in uno scenario senza dubbio delicato. «Senza interventi costanti - dice Francesco Borrelli di Europa Verde, che ha lanciato una raccolta firme su change.org - quella di ieri rischia di essere un'operazione non risolutiva. I 4 posti in cui i volontari, organizzati e non, sono soliti portare pasti caldi notturni ai senzatetto in centro a Napoli sono piazza Garibaldi, Galleria Umberto, via Duomo e Galleria Principe. Chiaro che, se si vuole organizzare un rilancio della Napoli monumentale, queste location non sono adeguate alla distribuzione dei pasti e al conseguente pernottamento. A cominciare dalla Galleria Umberto». Se De Iesu ha assicurato «il ripristino della videosorveglianza e un presidio di vigili dalle 8 alle 20» alla Umberto I, resta cruciale e scoperto il nodo della sicurezza notturna del monumento. Alcuni condomini si sono detti d'accordo con il Comune sull'istituzione di una vigilanza privata, ma i dubbi non mancano: «Bene l'intervento di ieri, ma senza un presidio fisso notturno delle forze dell'ordine il dormitorio non si debellerà spiega Pasquale Barbaro, titolare del Salone Margherita. La sorveglianza privata non è un'opzione perseguibile: non avrebbe potere né contro le babygang né contro i clochard». «I clochard erano tornati ieri pomeriggio - aggiunge Imma Piccolo di Sfogliatella Mary - Ma sono stati riallontanati dai vigili». 

Sembra vicina anche la soluzione di nodi altrettanto stringenti, e insoluti da 8 anni. La riunione di oggi in Prefettura, coordinata da Manfredi, sarà decisiva per risolvere il nodo dei contenziosi con i privati, spiegano da Palazzo San Giacomo. Dal tavolo potrebbe dunque arrivare un accordo definitivo sulle dilazioni dei canoni dei ponteggi, come richiesto dai privati, e dunque un cronoprogramma sull'inizio dei lavori. Proprio ieri, infatti, c'è stata qualche operazione intorno alle impalcature dell'ingresso su via Toledo. Da affrontare anche il tema dell'eventuale sorveglianza notturna della Umberto I da parte dei corpi militari.

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Il Mattino