Tre anni di lavoro per riportare la Galleria Umberto I di Napoli «a come era nel giorno della prima inaugurazione del 1890». È questo il lavoro presentato oggi...
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Gli operai della Coedil, ditta napoletana, hanno lavorato insieme alla Gerso Restauri, che ha lavorato in passato alle Domus di Pompei e altri edifici storici come Palazzo Barberini, con 30-40 operai al giorno. Particolare rilevanza hanno avuto le operazioni di restauro sui fronti interni, buona parte dei qualio è caratterizzata da superfici modanate e cornici uniformemente trattate con finiture decorative dalle tonalità chiare, che contrastano le ricchezze dei fondi dorati e dei bassorilievi dagli impasti trattati e dipinti con effetto di pietra marmorea. Sui fronti esterni si è restituito il trattamento uniforme delle superfici a connotare la dimensione di larga scala originaria del manufatto dai toni dell'avorio e del giallo chiaro a imitazione della pietra naturale. Nella stesura della tinta finale sono stati valorizzati i dettagli della variazione dei toni sulle cornici e sulle superfici piane, a dare maggior effetto di profondità ai caratteri dell'apparecchiatura decorativa del fabbricato. Ogni singola sporgenza, decoro e più in generale ogni elemento di facciata è stato consolidato e vincolato in maniera solida alle strutture di sostegno. L'incremento dei requisiti di sicurezza, seppur nel rispetto della storicità del bene, risolve definitivamente il rischio di caduta o distacco dovuti al naturale degrado dei vecchi sistemi di appendimento. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino