Pisani: «Galleria Umberto? Il Comune di Napoli intitoli l'ingresso alla vittima Salvatore Giordano»

Pisani: «Galleria Umberto? Il Comune di Napoli intitoli l'ingresso alla vittima Salvatore Giordano»
«Chiedo al nuovo sindaco di Napoli e a tutte le autorità competenti di voler intitolare l'ingresso della Galleria Umberto al giovane Salvatore Giordano...

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«Chiedo al nuovo sindaco di Napoli e a tutte le autorità competenti di voler intitolare l'ingresso della Galleria Umberto al giovane Salvatore Giordano dedicando allo stesso un piccolo monumento che abbia un valore non solo commemorativo ma soprattutto di monito per le future amministrazioni comunali. Non si può morire passeggiando sotto uno dei monumenti più rappresentativi della città, non deve mai più accadere un fatto del genere».

È l'appello lanciato dall'avvocato Sergio Pisani, legale della famiglia di Salvatore Giordano, il 14enne morto il 9 luglio 2014 dopo essere stato ferito gravemente alla testa, il precedente 5 luglio, da un grosso frammento di materiale distaccatosi dalla voluta laterale (recante originariamente al proprio interno un fregio ornamentale di stucco raffigurante un fiore a sei petali, circondato da un nastro di stucco) posta sul lato destro - guardando la Galleria dall'ingresso di Via Toledo - del frontone sovrastante l'ingresso suddetto.

«Dalle indagini della magistratura - spiega Pisani - si è accertato che le autorità comunali avevano conoscenza del rischio specifico (non meramente generico) di crolli /distacchi di materiali dalle facciate, dai cornicioni e dai fregi degli edifici costituenti il complesso denominato Galleria Umberto I, in conseguenza non solo dei numerosissimi eventi succedutisi negli anni, ma soprattutto alla luce dei distacchi avvenuti nei mesi antecedenti al tragico evento, con cadenza pressoché mensile (22 gennaio, 12 febbraio, 24 marzo, 27 aprile, 12 maggio, 31 maggio 2014)».

«Tali rischi, - sottolinea il legale - alcuni mesi prima, erano stati inoltre più volte segnalati dalle interrogazioni a firma del consigliere comunale Moretto, completamente disattese». «Tralasciando gli aspetti giuridici della vicenda, - conclude l'avvocato Sergio Pisani - è di tutta evidenza la circostanza che il comune di Napoli è moralmente responsabile della morte del piccolo Salvatore».

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Il Mattino