«In un periodo particolarmente difficile e chiuso che sta vivendo il nostro Paese credo che Napoli possa insegnare tanto. Può sicuramente essere da esempio nazionale...
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Così Gassmann in occasione della cerimonia che si è svolta a Palazzo San Giacomo durante la quale gli è stata conferita dal sindaco, Luigi de Magistris, la cittadinanza onoraria. Con lui e il primo cittadino, anche lo scrittore Maurizio De Giovanni e l'asessore alla cultura Nino Daniele.
L'attore, che ha dato il volto all'ispettore Lojacono nella serie 'I Bastardi di Pizzofalconè tratta dagli omonimi romanzi di De Giovanni, ha manifestato il suo legame e la sua ammirazione verso Napoli più volte. «Napoli è città dove tutto è vitale, umano». E poi scherzando ha sottolineato la mancanza di privacy tipica del territorio. «Voi napoletani non avete alcuna forma di riservatezza e temevo di non poter avere qui i miei momenti di pausa, i miei silenzi e invece qui ho assorbito energia perché voi non siete mai stanchi e passate questa energia a chi vi frequenta, un'energia che deriva dalla vostra straordinaria cultura».
Alle parole di Maurizio de Giovanni, Gassmann e tutti i presenti si sono commossi. «Alessandro non ha soltanto vissuto a Napoli per qualche mese.
«Il conferimento della cittadinanza onoraria non è un atto superficiale o di opportunismo, ma è concessa perché Alessandro Gassmann si è calato nel corpo di Napoli, si è contaminato con le persone e i luoghi e non ha giudicato. Alessandro Gassmann è un interprete autentico e autorevole di Napoli». Queste le parole del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. «Pur avendo una grande notorietà nazionale e internazionale - ha sottolineato il sindaco - ha accolto con entusiasmo il nostro invito ed ha deciso di legare la propria storia a quella di Napoli, città complessa, piena di contraddizioni ma capace di grande umanità. Noi apprezziamo la sua volontà di avere l'onore e l'onere di essere ambasciatore di Napoli nel mondo. Oggi - ha concluso - leghiamo per sempre la storia e la cultura di Gassmann a Napoli». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino