Gennaro Dragone, alfiere della Repubblica a 11 anni: da San Giovanni a Teduccio al Quirinale

Nella periferia orientale di Napoli c’è una delle prime comunità energetiche realizzate in Italia. Nel quartiere di Villa in una palazzina dal profilo...

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Nella periferia orientale di Napoli c’è una delle prime comunità energetiche realizzate in Italia. Nel quartiere di Villa in una palazzina dal profilo ottocentesco che ospita un’istituzione educativa, - Fondazione Famiglia di Maria -, è presente un piccolo impianto che produce energia elettrica sufficiente a una quarantina di famiglie.

A farsi promotore di questa iniziativa, Gennaro Dragone, napoletano 11 anni, pur con la sua giovane età, ha svolto un ruolo di motivatore per la costituzione della comunità energetica: porta a porta, ha spiegato ai vicini adulti il senso e i vantaggi dell’iniziativa. Si è reso protagonista, insieme agli educatori, di percorsi di pedagogia ambientale e di cittadinanza attiva, monitorando i consumi elettrici e le dispersioni di calore. L’altruismo e il senso di comunità sono diventati per Gennaro strumenti per migliorare la vita del suo quartiere.

Gennaro frequenta la prima media. È un ragazzo curioso, sensibile, attento alle tematiche sociali. Partecipa attivamente al progetto della Fondazione Famiglia di Maria e di Legambiente, volto a creare la prima comunità energetica e solidale del Centro Sud. 

Per il suo impegno e la sua dedizione verso questo progetto è stato insignito dell'onorificenza di Alfiere della Repubblica del 2021. Nella motivazione del riconoscimento si legge: «Per la tenacia e l'impegno civico con i quali si fa portavoce, nel suo quartiere, del progetto di comunità energetica e solidale, finalizzato a produrre e condividere energia pulita. Nonostante la giovanissima età è diventato un motivatore ascoltato dagli adulti e quindi uno degli artefici del progetto».

«Dovrò partire il 14 dicembre, – racconta Genny – Vado da Sergio Mattarella, il presidente della Repubblica, al Quirinale a Roma». Il bambino di 11 anni ha accolto con stupore la notizia di questo riconoscimento: «Non ci potevo credere, pensavo fosse uno scherzo quando la presidente mi ha chiamato, non ci credevo io e invece poi era tutto vero».

Chi insegna ai propri figli il rispetto per l'ambiente e l'amore verso gli animali, forse non lo sa, ma sta costruendo un futuro migliore ed è quello che provano a fare ogni giorno il papà e la mamma del piccolo Genny. «I miei genitori erano felicissimi quando l’hanno saputo, - spiega emozionato Gennaro, - quando lo incontrerò, prima di tutto lo ringrazierò perché mi ha scelto e gli dirò di fare anche qualcosa in più per il nostro quartiere».

L’espressione comunità energetica, protezione dell'ambiente, sviluppo sostenibile sono temi, purtroppo, ancora poco noti e di cui se ne sente parlare da pochi anni come ha sottolineato Anna Riccardi, presidente della Fondazione Famiglia di Maria. «L’ambientalismo non è qualcosa che riguarda pochi, ma deve essere una grande lotta sociale e popolare che parte dai bambini oggi perché ci credono, per arrivare ai nonni che vedono i frutti dei loro sacrifici, soprattutto in quartieri come questi - ha spiegato la presidente - Noi abbiamo il mare a pochi passi che è inquinato, dove una differenziata ancora abbassa partecipazione popolare, e dove i parchi sono chiusi e non possono essere abitati dai bambini». 

Oggi Genny, pur con la sua tenera età è diventato simbolo di esempio per tutta la comunità ma soprattutto per i più piccoli: «I miei compagni pensano anche loro che non bisogna inquinare. Io da grande voglio diventare pittore o architetto. Nel futuro spero e penso che possa cambiare tutto, che non ci sia più inquinamento».

Dunque, iniziative come queste sono importantissime, talmente tanto che anche il Presidente della Repubblica ne ha fatto un riconoscimento di altissimo valore. «Io voglio considerare questo riconoscimento Alfiere della Repubblica a Genny un grande riconoscimento alla collettività, alla comunità della fondazione Famiglie di Maria, fatta di bambini, di genitori ed educatori e anche di un territorio che oggi si è reso conto che oggi è importante coniugare insieme giustizia sociale e ambientale - ha sottolineato Riccardi - Si è reso conto che questa periferia, ormai, è il simbolo di un vero riscatto sociale. Il simbolo di una semina di bellezza e adesso ne stiamo raccogliendo i frutti, proprio attraverso i bambini e le loro famiglie».

Il processo che ha portato alla comunità energetica non è stato semplicissimo.  Il progetto è stato promosso da Legambiente e realizzato dall’impresa 3E di Napoli.  «Dietro c’è una squadra che ha lavorato affinché questi bambini potessero essere oggi il nostro orgoglio. In primis alla famiglia, alla quale va il mio ringraziamento, poi la scuola, la comunità. E soprattutto, la grande famiglia della fondazione Famiglie di Maria, che insieme a Legambiente, agli educatori ed esperti è più di un anno che ha messo in campo laboratori di educazione ambientale - ha raccontato emozionata Anna - Laboratori che vedono insieme, in una comunità che si tende la mano, bambini e genitori e nonni. Questa è la vera esperienza della comunità energetica e solidale. Non soltanto la distribuzione, in termini di energia solare e quindi di ricaduta economica per le famiglie, ma la capacità di aver messo in circolo l’amore: amore per l’ambiente, per un territorio e per tutti quanti noi, in un momento in cui l’individualismo predomina e la collettività è messa un po’ da parte». 

Come ha fatto notare la presidente della Fondazione e Gennaro, questo progetto aiuterà 20 famiglie del quartiere e punteranno a raggiungerne 40. È meraviglioso vedere come ci sia stata la capacità di mettere in rete queste famiglie in una condizione di fragilità economica, ma in una condizione di grande ricchezza d’animo e di cuore. Uniti da questa ricchezza siamo riusciti a tenere insieme il binomio giustizia sociale e ambientale.

Ebbene, San Giovanni a Teduccio farà da apripista per cercare di realizzare comunità energetiche in tutta Italia.

Un giorno, le future generazioni a San Giovanni a Teduccio non potranno recriminare nulla: quando giudicheranno coloro che sono venuti prima di loro sulle questioni ambientali, non potranno arrivare alla conclusione che questi sapevano e non si sono preoccupati.

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Il Mattino